Assorbenti e pannolini beni di prima necessità, vicepresidente della commissione Sanità Bigon e gruppo PD regione Veneto: Iva scenda al 4%!

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Pannolini e assorbenti
Pannolini e assorbenti

Ridurre l’Iva dal 22 al 4% sui prodotti per la protezione dell’igiene femminile, pannolini per i bambini e assorbenti per l’incontinenza urinaria e interventi per calmierare i prezzi, perché si tratta di beni di prima necessità. La richiesta è del Partito Democratico Veneto che ha presentato una mozione in Consiglio regionale, prima firmataria la vicepresidente della commissione Sanità Anna Maria Bigon, ma sottoscritta da tutto il gruppo, con il presidente Giacomo Possamai e i colleghi Vanessa Camani, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis.

Il gruppo Pd in regione Veneto
Il gruppo Pd in regione Veneto

“È una decisione che spetta al Parlamento, perciò invitiamo la Regione ad attivarsi con la massima urgenza in ogni sede istituzionale per arrivare finalmente a un abbassamento dell’Iva, oggi al 5% soltanto per i prodotti per la protezione dell’igiene femminile biodegradabili o lavabili e per le coppette mestruali. In alcune realtà il taglio dell’Iva è stato adottato in via sperimentale per brevi periodi per dare un segnale. ma è indispensabile un provvedimento nazionale, magari già nella prossima legge di bilancio”, l’auspicio della consigliera democratica.

“L’acquisto di questi prodotti è una necessità per milioni di persone, non una libera scelta e sono costi che incidono pesantemente sui bilanci familiari, mantenere l’Iva al 22% è assurda. Si stima che ogni donna, dalla pubertà alla menopausa, consumi almeno 12.000 assorbenti, ogni neonato dai 7 ai 10 pannolini al giorno. È quindi doveroso intervenire per una ragione di giustizia sociale, a cui si aggiungono motivi economici legati alla crisi pandemica. Non considerarli beni primari è un’indecenza non più tollerabile – sottolinea in chiusura – L’auspicio è che la nostra mozione trovi un consenso unanime e, soprattutto, che si arrivi in fretta a una legge nazionale. È grave, nel 2021, essere ancora a questo punto”.