Ulss 7 Pedemontana. Attivato ad Asiago il nuovo Ospedale di Comunità

Ricavato all’interno del nuovo ospedale, prevede 10 posti letto per le dimissioni “protette” e altre necessità di assistenza intermedia per i pazienti

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ospedale di comunità ad Asiago
Ora anche ad Asiago è attivo l'Ospedale di Comunità

Anche Asiago ha ora il suo ospedale di Comunità: la struttura sanitaria, che ha funzione intermedia tra il ricovero ospedaliero e l’assistenza a domicilio, si trova all’interno del nuovo ospedale, precisamente al secondo piano, ed ospita 10 posti letto. Si tratta di un tipo di struttura della quale c’è sempre più bisogno, dato che può accogliere persone con problemi di salute post-acuti o cronici, provenienti da una struttura ospedaliera per acuti o riabilitativa e che non sono ancora in condizione di tornare a casa, oppure provenienti da un reparto per acuti in attesa di essere nelle condizioni per iniziative un’attività di tipo riabilitativo. Non solo, l’ospedale di Comunità potrà accogliere anche pazienti cronici o fragili provenienti direttamente dal domicilio e che necessitano di cure che non è possibile erogare a casa. In entrambi i casi, la funzione dell’Ospedale di Comunità è dunque quella di evitare ricoveri ospedalieri impropri e favorire le dimissioni protette in un contesto più idoneo rispetto al fabbisogno assistenziale del paziente.

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Uno degli spazi comuni del nuovo Ospedale di Comunità
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Una delle stanze del nuovo Ospedale di Comunità

Il nuovo Ospedale di Comunità è il risultato di un investimento di 460 mila euro, finanziati tramite PNRR, attraverso il quale è stato fatto un duplice intervento: l’adeguamento impiantistico e strutturale, ma anche la completa ristrutturazione degli spazi nell’ex camera calda al piano terra del vecchio ospedale, dove sono stati trasferiti gli ambulatori di Oncologia in precedenza al 2° piano (ora occupato dall’Ospedale di Comunità) e dove – nell’ambito dello stesso intervento – è stato realizzato anche il nuovo Centro Trasfusionale.

Il Direttore Generale dell’Ulss 7 Pedemontana Carlo Bramezza ha sottolineato come sia fondamentale tenere presente le mutate esigenze di assistenza di una popolazione sempre più anziana e quindi più fragile: «Oggi più che mai i concetti chiave, parlando di ricoveri ospedalieri, sono da una parte appropriatezza, perché ridurre i tempi di ricovero in una struttura per acuti significa poter operare un maggior numero di pazienti, dall’altra garantire comunque a questi ultimi la continuità della presa in carico, un accompagnamento morbido verso il rientro domiciliare o, quando non è possibile, verso altre strutture residenziali o semiresidenziali. In questa prospettiva l’attivazione del nuovo Ospedale di Comunità rappresenta un tassello importante che va a completare i livelli di assistenza presenti in Altopiano». Ora la popolazione di Asiago e dei comuni vicini sa di poter contare su reparti per acuti, una struttura riabilitativa che funge da punto di riferimento per l’intero territorio dell’Ulss 7 e appunto una struttura intermedia per chi non è ancora in condizioni di rientrare a casa. «Garantire tutto questo in un territorio montano – ha concluso Bramezza – rappresenta un impegno organizzativo non banale e dimostra una volta di più l’attenzione di questa Direzione e della Regione del Veneto per l’assistenza sanitaria rivolta alla popolazione dell’Altopiano».

All’ospedale di comunità si accede tramite richiesta avanzata alla Centrale Operativa Territoriale dal reparto di provenienza (per i pazienti già ricoverati in altre strutture) o dal medico di medicina generale (per i pazienti a domicilio) e sulla base della valutazione svolta dall’Unità Operativa complessa di Disabilità e Non Autosufficienza. I pazienti vengono assistiti dal personale dell’U.O.C. Medicina Generale dell’ospedale di Asiago (pur essendo i posti letto funzionalmente distinti da quelli della Medicina Generale), grazie anche al recente potenziamento della dotazione di infermieri (+3) e OSS (+6) proprio ai fini dell’attivazione del nuovo Ospedale di Comunità. La durata del ricovero in Ospedale di Comunità può essere variabile, in base alle specifiche necessità assistenziali, con un massimo di 30 giorni.