Autonomia differenziata, accordo preliminare Governo-Regione Veneto a 5 giorni dal voto. Scoppia la polemica elettorale

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Ieri, martedì 18 novembre 2025, a Venezia è stato sottoscritto da Governo e Regione del Veneto l’accordo preliminare in merito all’intesa prevista dall’articolo 116, terzo comma, della Costituzione in tema di autonomia differenziata.

Il documento è relativo a quattro materie cosiddette non-Lep, ambiti in cui il Governo ritiene non sia necessario l’intervento del Parlamento per stabilire i livelli essenziali di prestazione.

La cerimonia di firma ha coinvolto il presidente veneto uscente Luca Zaia e il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli, entrambi storici sostenitori dell’autonomia. Le quattro materie oggetto della pre-intesa sono: Sanità (o meglio, coordinamento finanziario nell’ambito della sanità), Protezione civile, Professioni e Previdenza complementare e integrativa.

Autonomia differenziata: i dettagli sulle materie non-Lep

Il documento firmato ieri rappresenta un passo verso l’intesa definitiva che dovrà poi ottenere il via libera del Parlamento. Tuttavia, non è ancora chiaro se la norma sui Lep – depositata al Senato – riuscirà a vedere la luce, né se arriveranno nuovi ricorsi alla Consulta.

In materia di Protezione civile, ad esempio, l’accordo preliminare prevede che il Presidente di Regione possa emanare ordinanze in deroga sia alla normativa regionale sia a quella statale in caso di emergenze di livello regionale, con l’obiettivo di ridurre i tempi di realizzazione delle opere e di gestione dei problemi. Inoltre, l’apertura di contabilità speciali dovrebbe consentire una riduzione dei tempi relativi ai rimborsi. Con emergenze di livello nazionale che riguardino esclusivamente il territorio veneto, il commissario all’emergenza sarà il Presidente della Regione o una persona da lui indicata, il quale avrà anche la possibilità di assumere nuovo personale per le strutture regionali, anche in deroga rispetto ai vincoli e ai limiti di spesa.

Meloni esulta, Manildo attacca il “bluff elettorale”

La notizia, a soli cinque giorni dalle elezioni regionali in Veneto (23-24 novembre), ha innescato una dura polemica politica.

Nonostante si tratti di provvedimenti non definitivi, a premier Giorgia Meloni ha commentato la firma tra Zaia e Calderoli, intervenendo a Padova all’incontro di chiusura della campagna elettorale del candidato presidente della Regione Alberto Stefani, dicendo: “Penso alla piena realizzazione della autonomia differenziata per garantire ogni cittadino indipendentemente da dove quel cittadino vive: proprio oggi abbiamo firmato le intese in materie non Lep perché noi siamo persone serie e quando prendiamo un impegno quell’impegno viene mantenuto“.

Di tutt’altro avviso è Giovanni Manildo, candidato presidente del centrosinistra, che ha attaccato duramente l’annuncio, definendolo una “indecorosa messa in scena“. “Otto anni di attesa. Tre anni di governo Meloni. Quindici anni di presidenza Zaia. E proprio oggi, a cinque giorni dal voto, poche ore prima dell’evento di fine campagna di Stefani, arriva la firma delle “pre-intese” sull’autonomia con il ministro Calderoli. Davvero pensano che i veneti siano così ingenui?”, ha tuonato Manildo.

Il candidato del centrosinistra ha definito la firma una “non-notizia”, un “pezzo di carta privo di valore giuridico, di contenuti chiari, di effetti concreti”, ma utile solo a fare una conferenza stampa. “Dopo la legge Calderoli bocciata dalla Corte Costituzionale – ironizza Manildo – la firma di una semplice pre-intesa è una non-notizia, un pezzo di carta privo di valore giuridico, di contenuti chiari, di effetti concreti”.

“In questi anni – prosegue Manildo – tanti veneti hanno creduto nella possibilità di un’autonomia vera, capace di garantire più responsabilità, più efficienza e più risorse sul territorio. Ma le promesse sono rimaste tali”. Manildo ha concluso definendo l’accordo l’ennesimo “bluff di fine campagna elettorale”, chiedendo retoricamente: “Da domani, in che modo cambierà la vita di famiglie e imprese venete grazie a questa preziosa firma? O, per l’ennesima volta, siamo solo al marketing politico che è l’unica vera e indiscutibile eccellenza di Luca Zaia”?