Autonomia, La Repubblica: “Mille emendamenti contro e Meloni ammette il probabile rinvio”

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Quello dell’Autonomia è stato un tema delicato per la premier Giorgia Meloni nel corso della sua visita a Vinitaly di Verona. Come si legge nell’edizione odierna de La Repubblica, il capo del governo ha visitato gli stand del salone internazionale del vino e dei distillati accompagnata per gran parte del tempo da Luca Zaia, presidente della Regione del Veneto.

L’inviato del quotidiano nazionale, Giampaolo Visetti, scrive: “Tra brindisi e assaggi ditortellini la missione veneta serve però, prima di tutto, a guadagnare tempo sul fronte Autonomia. Moneta di scambio per il premierato, la riforma spacca-Italia minaccia gli equilibri Fdi-Lega. L’annuncio della premier, preoccupata da uno scontro pre-voto Ue a destra, è chiaro: «Il voto sull’Autonomia il 29 aprile — dice — non dipende da me. Lungi dal governo mettere pressione al Parlamento. Sono fiduciosa, ma non è questione di giorno più o giorno meno. Dipende anche da quanta opposizione verrà fatta: il punto è che abbiamo dimostrato che stiamo andando avanti».

La linea meloniana del rinvio al dopo 9 giugno è accolta anche da Igor Iezzi, capogruppo della Lega in commissione Affari costituzionali, che dice «settimana più, settimana meno non cambia nulla». Il presidente della Camera Lorenzo Fontana, tra gli ultimi irriducibili di Salvini, si affretta però a ribadire la «non disponibilità della maggioranza» a «concedere altro tempo per discutere» sull’Autonomia differenziata.

Intanto Luca Zaia a Verona sorride e regala all’amica premier la bandiera della Serenissima con il leone di San Marco, icona della libera repubblica veneziana: prepara però liste venetiste extra-Lega, anti-Salvini e in opposizione a Fdi. «A livello parlamentare — lo avverte subito Meloni — per il terzo mandato dei presidenti di Regione per ora non c’è una maggioranza. Ma è ancora presto per vedere». Tradotto: se Salvini non vuole implodere sul “salva-Zaia”, non alzi le barricate sullo “spacca Italia” prima delle Europee.

Fonte: La Repubblica