Autonomia scomoda? Guarda (Verdi-Avs): “Il ricorso contro la direttiva sulla qualità dell’aria dice che Zaia la vuole… tranne quando ce l’ha”

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L'eurodeputata Cristina Guarda

L’Autonomia logora chi ce l’ha e non vuole usarla? È il dubbio di Cristina Guarda, eurodeputata dei Verdi eletta nelle liste di Alleanza Verdi e Sinistra, nel commentare la firma della pre-intesa per l’autonomia del Veneto, che, sostiene, “stride con il ricorso presentato dalla Regione contro il recepimento della direttiva europea sulla qualità dell’aria, che assegna alle Regioni la responsabilità del rispetto degli standard”. Insomma, insiste l’eurodeputata verde: “Per Zaia l’autonomia non significa avere più potere per difendere i cittadini, ma è soltanto uno slogan identitario da sbandierare a pochi giorni dal voto. La stretta di mano tra i leghisti Zaia e Calderoli, alla vigilia delle elezioni regionali, è un teatrino che avrà come unico effetto quello di indispettire gli altri partiti del centrodestra”. Ma la questione davvero inaccettabile secondo Guarda è proprio che “il presidente Zaia invochi l’autonomia a gran voce, salvo poi rifiutarsi di esercitarla quando si tratta di tutelare la salute dei cittadini”.

Certo, la sfida dell’inquinamento atmosferico non può essere affrontata solo dalle Regioni, dato che l’aria non riconosce i confini amministrativi quindi serve un coordinamento nazionale ed europeo. Questo però, sottolinea l’eurodeputata, non esclude che le Regioni, quindi anche il Veneto, abbiano già strumenti e responsabilità, pertanto con il ricorso, oltre ad allungare i tempi del recepimento della direttiva, Zaia ammette l’inefficacia delle (poche) misure introdotte in quindici anni. Guarda conclude con un invito ad agire: “Vogliamo l’autonomia? Usiamola investendo in mobilità sostenibile, riducendo le emissioni, sostenendo le imprese nella transizione ecologica. In una parola, facendo ciò che la lega prometteva un tempo: difendendo il nostro territorio” .