Avvocati e commercialisti: compiti e ruoli nel mondo giuridico

417
Avvocati e commercialisti
Avvocati e commercialisti

Il tempo dell’onniscienza è cessato. Anche nel mondo giuridico l’onniscienza è impossibile. L’estensione della legislazione e il mutamento continuo della giurisprudenza rendono necessarie le specializzazioni.

Avv. Prof. Rodolfo Bettiol

Una difesa efficace in cause di un certo rilievo richiede un avvocato specializzato. Non è il tempo in cui l’avvocato può seriamente affrontare ogni tipologia di questione. Ove necessario lo stesso deve affiancarsi un collega esperto nella particolare materia da affrontare.

Per altre situazioni lo stesso può avere bisogno dell’intervento e delle attività di altro professionista. In particolare può essere necessaria la competenza del commercialista.

Vediamo in particolare alcune situazioni.

Nell’ambito dell’attività stragiudiziale è di rilevante importanza le competenze del commercialista in materia fiscale. Va invero rilevato l’incidenza tributaria che può essere di diverso peso a seconda del tipo di atti che si pongono in essere.

Le competenze vengono pertanto ad interagire al fine di un atto che corrisponde all’interesse dell’assistito dal punto di vista del diritto civile e sia il meno gravoso dal punto di vista tributario.

La necessità di interazione si manifesta poi in vari atti che riguardano il diritto fallimentare, oggi crisi ed insolvenza dell’impresa.

Si pensi alle valutazioni sullo stato di difficoltà economica, di insolvenza.

Si pensi poi agli istituti quali il concordato, la ristrutturazione del debito e via dicendo. Le valutazioni del commercialista sono fondamentali. Spetta all’avvocato poi dare forma agli atti giudiziari e valutarne la fattibilità sulla base delle indicazioni del commercialista.

Dal punto di vista sia civile che penale assumono rilevanza poi questioni relative alla falsità dei bilanci societari e agli illeciti in materia di società e in materia finanziaria.

La lettura di un bilancio ed il riscontro sulla contabilità non appartengono generalmente ad una conoscenza approfondita dell’avvocato.

L’intervento del commercialista diventa fondamentale per individuare gli elementi di fatto dei quali può sorgere la responsabilità dell’assistito.

Si pensi poi ad esempio alle valutazioni dell’equità del prezzo di una azione.

L’interazione è necessaria per individuare gli elementi di fatto (commercialista) e la veste giuridica dell’attività difensiva (avvocato).

L’opera di collaborazione tra professionisti appare poi nell’ambito degli illeciti tributari.

Va innanzitutto rilevata l’autonomia dei giudizi. In genere il procedente amministrativo è curato dal commercialista, quello penale dall’avvocato.

Il coordinamento delle difese si rende pertanto necessario ed utile appare la più approfondita conoscenza del commercialista nella suddetta materia.

Dagli esempi dati si vede la necessità di collaborazione degli appartenenti alle due professioni. Un unico rischio rimane e vi è che il commercialista voglia fare l’avvocato e l’avvocato il commercialista. Rovesciando i ruoli il risultato non è ottimale. Il commercialista deve fornire gli elementi di fatto e le valutazioni necessarie all’avvocato che resta pur sempre il “dominus” dell’attività difensiva. Allo stesso resta pertanto il compito di valutare razionalità di quanto fornitogli dal proprio consulente.

Un buon lavoro comune con la appropriata divisione dei compiti diventa elemento per il successo delle difese.