Egregio direttore, le scrivo per tenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica sui diritti ancora non rispettati degli azzerati dalla banche BPVi, Veneto Banca, CaRiFe, Banca Etruria, Carichieti e Banca delle Marche che ancora attendono il riparto degli oltre 500 milioni di euro residui del Fir (Fondo Indennizzo Risparmiatori). Giorgetti, ora Ministro, vuole ridurre la somma da ripartire a chiusura del Fir.
Giancarlo Giorgetti, ministro leghista dell’economia e della Finanza continua imperterrito a tirare in ballo la Commissione Europea (leggi su ViPiu.it «Indennizzi residui per soci BPVi e altre banche, Zanettin (FI) bacchetta Giorgetti (Lega): “Non serve ok UE”»), in cui Vestager impera auto esonerandosi dalle responsabilità delle minacce di infrazione che aveva ideato contro gli “aiuti di Stato” a partire da “caso campione” della Fercas per soccorrere e salvare le banche traballanti, salvo, poi, a banche fallite, essere bocciata (leggi su ViPiu.it «Corte di Giustizia UE boccia Vestager sul caso Tercas antesignano di vari crac bancari, magistrato Schiavon: “si muova Stato per indennizzo globale”».
Entro il 30 Giugno 2023 il Fir chiude ma Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea dal 2019, sta già facendo campagna elettorale, in vista delle elezioni europee del 9 giugno 2024.
Se vuole ricucire con la delusione anzi il rancore dei Risparmiatori Azzerati e Liquidati, ora 144.000 ancora in attesa di spiccioli, Giorgetti e i Commissari europei facciano i passi opportuni: una bella leggina, se non un decreto legge ministeriale, e spendano gli ultimi 540 milioni come le Legge 145/2018 impone.
E bona lì.
Giovanna Mazzoni