LR Vicenza, Baldini: “Non dobbiamo perdere la nostra identità”

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Questa mattina mister Francesco Baldini ha incontrato la stampa, alla vigilia della sfida contro il Lecco, in programma domani alle 21:00 al Romeo Menti.

Baldini: “Abbiamo la fortuna di giocare subito. Ieri ho detto ai ragazzi, quello che ho detto a voi, cioè che sotto il punto di vista dell’impegno, ribadisco, non si può dire niente loro, però abbiamo fatto un passo indietro rispetto al voler creare la nostra identità. Nella nostra testa abbiamo deciso che il campo era brutto e che non si poteva giocare a pallone e l’unica volta che abbiamo deciso di giocare a pallone siamo partiti dal portiere, da una rimessa dal fondo e siamo andati a fare goal. Non è assolutamente una coincidenza, quindi noi dobbiamo ritrovare subito, già da domani, il palleggio, l’avere il coraggio e l’avere il coraggio è la cosa che mi preme di più. Ho sempre detto dal primo giorno che sono arrivato a Vicenza, che mi piacciono i giocatori che fanno, poi naturalmente gli errori che abbiamo fatto sono stati tanti, però abbiamo deciso di non costruire. Ad un certo punto mi hanno detto che Confente aveva fastidio una gamba, e io ho risposto che era normale visto che avrà fatto 70 rinvii dal fondo.
Noi abbiamo costruito una squadra che deve avere una certa identità, l’identità del palleggio, l’identità del pressing, l’identità dell’agonismo messo in campo e quindi quello che ho detto ai ragazzi è questo, che bisogna ripartire da questo.

Cosa intendo quando dico che dobbiamo essere più umili? Abbiamo perso numerosi palloni facendo un tocco in più, facendo un colpo di tacco a metà campo, facendo un passaggio superficiale. Sotto il punto di vista del temperamento invece, no, sotto il punto di vista del temperamento ci abbiamo dato. Quando dico una squadra umile, intendo che dovevamo essere molto più concreti, perché l’umiltà poi ti fa essere concreto e noi concreti lo siamo stati poco.

Contropiedi? Sono state ripartenze per scelte sbagliate, mi ricordo una palla che stava uscendo e Jimenez ha provato a fare una rovesciata per rimetterla in campo ed è ripartito un contropiede, mi ricordo una palla che è uscita, dove Zonta ha sbagliato un passaggio e sono ripartiti, sono queste le cose su cui dobbiamo migliorare, nel senso che non sono ripartiti perché eravamo posizionati male, sono ripartiti perché abbiamo fatto delle scelte sbagliate. E questo, ripeto, è quello che viene fuori dalla partita di Padova. Poi se giochi contro determinate squadre che hanno potenziale offensivo come il Padova e la velocità che ha il Padova, vai in difficoltà.
Non è che i ragazzi fanno il contrario di quello che gli dico io, il campo era veramente brutto e ci si attacca al fatto che, si inizia a dire che “oh ragazzi, non rischiamo, buttiamola su” ed è un trovare attenuanti. Perché nell’unica circostanza dove Confente ha giocato con le mani, passando corto, di 10 metri, siamo andati a far goal dall’altra parte. La normalità dev’essere giocare a pallone, poi se sono in difficoltà, una volta, gioco lungo su Ferrari, ma deve essere il contrario, il 90% provo a giocare, il 10% gioco su Ferrari.

Cavion? Ieri ha fatto il primo allenamento con il gruppo, lui ha una volontà incredibile e quindi vorrebbe essere a tutti i costi della partita, però ieri ho visto ancora che quella caviglia gli fa male.

Cappelletti? E’ in ripresa, però stanno facendo ancora fatica, ma le difficoltà che ci sono state, sono state diverse e non è un cercare alibi, cioè sono valutazioni. Faccio un esempio, Padella ha giocato con una costola incrinata, perché? Perché Cappelletti non è ancora disponibile, perché Bellich ha una borsite che non gli permette di essere al 100%, perché Sandon sta rientrando da un’operazione e quindi la gente non sa che Padella ha giocato con una costola fratturata il derby col Padova, però bisognerebbe star qui tutti i giorni a parlare di queste cose. Io è dalle 7:30 di questa mattina che sono dentro lo spogliatoio e andrò via questa sera alle 20:30, quindi queste dinamiche le conosco tutte e quando si fanno determinate scelte bisogna farle sapendo che, magari, ti possono dare qualcosa di più sotto un punto di vista, ma poi sono sofferenti da un altro. E questi piccoli infortuni possono disturbare, come può disturbare la squalifica di Ronaldo, per quattro giornate, perché sono giocatori fondamentali, come Cavion o Zonta che ha giocato dopo che ha fatto tre giorni di allenamento, dopo 10 giorni di riposo, sono tutte cose che andranno a sistemarsi col tempo e a quel punto diventerà veramente tutto molto interessante.

Valietti a destra? Sicuramente Dalmonte non ha fatto la sua miglior prestazione, ma da lui ci si aspetta sempre uno spunto importante. Valietti non lo abbiamo ancora valutato al 100%, perché non abbiamo avuto modo ma è una soluzione su cui posso ragionarci per domani. Su quel lato, comunque, abbiamo sofferto un giocatore, ovvero Piovanello, che lo soffrirà il 99% dei difensori di tutto il campionato di serie C. Anche nella gara precedente aveva dribblato tutti, giocando da solo. Un difensore veloce e forte fisicamente gioca in Serie A, quindi quel tipo di giocatore lo soffriranno tutti. Quello che voglio io è che tutti i nostri facciano soffrire gli altri difensori.

Dalmonte? E’ molto felice di fare il ruolo che sta facendo, io con i giocatori ci parlo tutti i giorni, può farlo a desta e a sinistra. Quello su cui deve migliorare è la continuità di prestazioni, è sempre stato il suo piccolo difetto in carriera e quindi dovrò essere bravo io a lavorare su questa cosa.

Cataldi in lacrime a fine gara? Il rammarico più grande è quello di non aver dato una soddisfazione ai tanti tifosi che avevamo a seguito, perdendo un derby, perdendo una partita molto importante. Siamo alla seconda tappa di una strada lunga 38 partite e sappiamo i margini di miglioramento che abbiamo. I ragazzi lavorano duro e si impegnano, poi abbiamo giocato meno e pressato meno, oltre alla tensione che si è fatta sentire.

I cambi? Ho ragionato sul fatto che Giacomelli e Stoppa potessero mettere in difficoltà, visto che stavamo perdendo. Ho levato un centrocampista e siamo rimasti con due centrocampisti e due sotto punta. Nel momento in cui volevo intervenire, ho dovuto sostituire Greco per crampi e mi rimaneva solo un cambio, che mi volevo tenere per l’evenienza di qualche altro crampo o altri problemi.

Turnover? Sicuramente cambierò qualcosina, anche perché poi rigiochiamo dopo tre giorni. Non stravolgerò la squadra. Domani voglio vedere quello che non ho visto contro il Padova, cioè la nostra identità. Quello che mi preme di più è che non dobbiamo partire dal risultato. A Padova la squadra ha giocato per il risultato, ha deciso fin da subito che l’importante era il risultato. Naturalmente in una partita è importante il risultato, ma lo è di più il come si vuole ottenere il risultato. Noi dobbiamo ottenerlo con le nostre armi e non con quelle altrui, perché non lo possiamo prendere facendo battaglia, altrimenti dovevamo prendere 22 Ferrari. Bisogna portare in campo tutto quello che si fa in settimana per poi ottenere il risultato, è questa la differenza fondamentale.

Lecco? Ritrovo un giocatore che a Catania con me ha fatto molto bene, che è Maldonado. Hanno un allenatore in panchina che conosco molto bene che è Tacchinardi e con cui ci sentiamo qualche volta e che ha una gran voglia di far bene. Hanno una squadra ordinata ma dobbiamo pensare a noi. Dobbiamo fare il nostro calcio e la partita e dobbiamo levare ossigeno al Lecco.”

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Fonte: Baldini: “Non dobbiamo perdere la nostra identità”

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