Barbagallo “accolto” da Francesco ma “complottista” per Trinca: “voleva Veneto Banca sotto il despota Zonin”. E Consoli? “Non l’ho scaricato”

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Carmelo Barbagallo, ora a capo dall'Aif del Vaticano
Carmelo Barbagallo, ora a capo dall'Aif del Vaticano

Dopo “Trinca, Veneto Banca e BPVi: il 14 novembre Gazzettino lo intervista da “archiviato”, VicenzaPiù lo ha sentito il 19 novembre e… l’11 giugno” e “Trinca, il presidente archiviato di Veneto Banca e la sua storia personale: un protagonista e non proprio una comparsa” con

Flavio Trinca, presidente di lungo corso di Veneto Banca
Flavio Trinca, presidente di lungo corso di Veneto Banca

l’addendum “Barbagallo a capo della Autorità di Informazione Finanziaria del Vaticano: soci azzerati augurano a Papa Francesco miglior fortuna della loro” eccoci alla nostra intervista, senza filtri e senza commenti, del 19 novembre, integrata con alcuni passaggi di quella dell’11 giugno scorso, a Flavio Trinca, l’ex presidente di Veneto Banca, ora archiviato nell’indagine trevigiana che, per ora, lascia sulla scomoda sedia degli accusati un sorprendentemente responsabile unico, Vincenzo Consoli.

É soddisfatto, presidente, comunque dell’archiviazione?

Certo che sono soddisfatto, perché è finita finalmente. Però le conseguenza rimangono.

Non ci sono possibilità che in caso di dichiarazione di insolvenza si torni in ballo?

Insolvenza da parte di chi?

Di Veneto Banca. È chiuso anche quel discorso?

Secondo me sì, comunque non si sa mai. Le normative che sono uscite non si sa …… cosa si possa avere, cosa si possa fare.

Lei ha sostanzialmente, tra virgolette, scaricato Consoli

Io non ho scaricato Consoli

Da quello che ho letto sì, dicendo che faceva tutto lui

Se lei legge bene non ho scaricato Consoli, anche lui è stato vittima in un certo senso, però

Lei diceva, da quello che ho letto per lo meno, che non poteva entrare nelle decisioni della banca

Non è che ho detto… legga bene

Veneto Banca, Vincenzo Consoli punta il dito
Veneto Banca, Vincenzo Consoli punta il dito

Spero di saper leggere presidente, però le chiedevo un’interpretazione autentica, perché lei diceva, in pratica, che l’unico che faceva era Consoli e a lei non facevano far niente in pratica

Ma io non l’ho scaricato perché quella è la verità. Io non ho mai operato e lui mi ha sempre, diciamo, imposto, diciamo, consigliato di non intervenire. Infatti io non avevo nessuna delega operativa

Però in campo bancario lei ha una competenza notevole, ho letto il suo curriculum

Notevole per i tempi, ma per le continue novità che uscivano ero anche io come tutti gli altri

No, no, nel senso che, andando a cercare di lei, mi è capitato di trovare sul sito di Ascopiave, di cui era membro del consiglio, un curriculum veramente notevole da membro della Commissione Finanze della Camera fino a presidente del collegio sindacale di Veneto Banca, quindi di banche ne sa insomma

Beh ne sa! Operativamente io non ho fatto mai il bancario…

Questo mi meravigliava un pò: come abbia accettato di non poter far niente con Consoli che imperava?

Ma no, ma no, lei deve capire che il presidente non aveva nessuna delega operativa e non doveva intromettersi sulle questioni della banca, doveva eventualmente, per la sua competenza dice lei, consigliare, dare consigli operativi

Ma se lei avesse visto qualcosa di mal fatto sarebbe intervenuto immagino

Questo certamente

Anche perchè a differenza di Zonin che si dichiara ignorante, lei ignorante non lo era in quell’ambito lì

No per l’amor di Dio, è chiaro. Se lei pensa che il tutto è scaturito da una verifica (doppia, ndr) di Banca d’Italia iniziata a febbraio 2013 e finita ad ottobre novembre 2013 e che il tutto si è risolto lì, ma ci mancherebbe altro… Non eravamo a conoscenza per niente proprio, ma anche le verifiche fatte… Vabbè insomma io ormai sono fuori quindi è meglio che stia zitto e basta

Mi ricordo come ha definito Barbagallo, mi ricordo molto bene come lo ha definito l’11 giugno, quando con noi ha usato un aggettivo inequivocabilmente negativo (che non riporto per non creargli ora altri problemi…), quindi c’è poco da fare col sistema?

È così purtroppo

Ma queste responsabilità del sistema verranno fuori secondo lei oppure no?

Ma un po’ alla volta, sento voci da parte di persone che prima battagliano contro Veneto Banca e adesso stanno riflettendo, non solo a livello di soci ma anche a livello di responsabilità da parte delle autorità

Penso che ci siano, lei sa come la penso, specialmente su Veneto Banca che potrebbe essere stata uccisa per salvare Popolare di Vicenza mentre alla fine sono morte entrambe, sostanzialmente

Sì sì, proprio così

Lei ha più sentito Consoli dopo l’archiviazione oppure no?

No, io non ho più sentito Consoli perché all’inizio avevo iniziato a telefonargli, gli ho telefonato una volta e lui non mi ha risposto per cui poi, nel periodo delle indagini, chiaramente avevamo tutti i telefoni sotto controllo e non si poteva capire cosa poteva uscire da discorsi fatti anche se potevano essere discorsi validi e certamente concordi, però. L’interpretazione che poteva essere data era un’interpretazione un po’ forse…

Le decisioni che ha preso Consoli secondo lei in generale erano corrette per la banca oppure no?

Per quanto riguarda in generale sì, poi non so operativamente…, perché, sa, anche Consoli va bene che era l’amministratore delegato e quindi tutto partiva da lui, però poi i suoi dirigenti e dipendenti potevano operare ad un certo momento secondo quello che loro pensavano. È evidente che qualcosa è sfuggito anche a Consoli secondo me

Che cosa le è rimasto di quel colloquio a tre, lei Zonin e Barbagallo del 14 febbraio 2014 (Barbagallo bifronte, last news: il 19 febbraio ’14 incontrò Zonin e Trinca in Bankitalia per “Veneto Banca in BPVi subito!”, in audizione negò“)? Che impressione le è rimasta, dopo la stroncatura che fece di Barbagallo l’11 giugno con me, adesso che è più tranquillo anche dal punto di vista legale?

Il "pupillo" di Banca d'Italia Gianni Zonin al bancomat della BPVi
Il “pupillo” di Banca d’Italia Gianni Zonin al bancomat della BPVi

L’impressione è che lì c’era un complotto per farci andare con Vicenza perché forse, forse il sistema bancario veneto poteva salvarsi. Forse, però, sa, un personaggio come il cavalier Gianni Zonin, che è un despota, non so se… Poi lo sa che ci aveva detto che dovevamo andare con lui ma nessuno dei consiglieri che erano in Veneto Banca poteva entrare, questa era la condizione.

 

Dopo l’invito cortese del presidente a prendere un caffè insieme e dopo i saluti finisce qui la nostra seconda intervista con Trinca. Per i commenti e i dettagli di quella precedente, dell’11 giugno, vi rinviamo alla prossima puntata di questa storia di cui non si vuol cercare l’inizio e, quindi, ad oggi senza fine.

A meno che l’apparente “promoveatur ut amoveatur” di Barbagallo in un Vaticano Redentore non sia il primo di tanti passi da compiere: se non restituiranno due banche al territorio e i risparmi ai piccoli soci azzerati a migliaia, questi passi almeno potrebbero contribuire a ridare un minimo di credibilità a un sistema bancario che ancora oggi ha casi in via di esplosione con altre, molte, vittime predestinate e altri, pochi e solito, avvoltoi che già volteggiano sulle loro nuove prede.