“BCC Veneta per la Comunità”, nasce il fondo all’interno della Fondazione QuVi per progettualità sociali sul territorio vicentino

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bcc Veneta e Fondazione QuVi accordo
La firma dell'accordo per la nascita del Fondo Bcc Veneta per la comunità. Da sinistra, Sante Bressan e Flavio Piva

In un passo deciso verso il rafforzamento del welfare locale e l’inclusione sociale, BCC Veneta e la Fondazione QuVi hanno sottoscritto a Vicenza un nuovo accordo di collaborazione triennale, destinato a rivoluzionare l’approccio alle esigenze sociali della provincia di Vicenza e, in prospettiva, dell’intero territorio veneto. La firma, avvenuta tra il Presidente di BCC Veneta Flavio Piva e il Presidente di Fondazione QuVi Sante Bressan, sancisce un’intesa strategica con un impegno finanziario di oltre un milione di euro, con l’obiettivo di sostenere progetti concreti e duraturi nel campo della fragilità sociale, del welfare di comunità e dell’inclusione giovanile.

bcc veneta conferenza stampa
La conferenza stampa di presentazione del nuovo Fondo

L’accordo rappresenta una svolta nel modo di concepire la filantropia e la collaborazione tra istituzioni finanziarie e organizzazioni sociali. Al centro dell’iniziativa vi è il Fondo “BCC Veneta per la Comunità”, operativo dal 2025, che si propone di essere molto più di un semplice strumento di finanziamento. Si tratta di una leva strategica volta a creare comunità più coese, inclusive e innovative. Il fondo si concentrerà su attività di assistenza ad anziani e persone non autosufficienti, iniziative per favorire l’autonomia abitativa di disabili, servizi di sostegno alle famiglie fragili e programmi educativi e di inclusione giovanile.

“La forza di questo accordo è il metodo condiviso – ha spiegato Sante Bressan, Presidente di Fondazione QuVi – BCC Veneta non si limita a sostenere, ma partecipa attivamente alla costruzione del cambiamento, attraverso il coinvolgimento diretto nella governance della Fondazione e il supporto allo sviluppo organizzativo”.

Il modello adottato si basa su un nuovo approccio alla filantropia, come viene chiarito da Nicol Gastaldello, che si occupa del coordinamento e direzione della Fondazione di Comunità Vicentina: “L’erogazione a pioggia può essere efficace in alcune situazioni, ma per generare cambiamenti strutturali occorre un percorso di fiducia, pianificazione e sperimentazione continua”. La partnership mira a generare risultati misurabili, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU, con focus su salute, istruzione, lavoro dignitoso, riduzione delle disuguaglianze e comunità inclusive.

L’accordo nasce da una visione condivisa di sviluppo che integra crescita economica, coesione sociale, sostenibilità ambientale e buona governance. Flavio Piva, presidente di BCC Veneta, ha sottolineato come la banca abbia scelto di investire non solo nel sostegno finanziario, ma anche nel rafforzamento delle progettualità sociali e culturali del territorio. “Vogliamo portare valore reale alle comunità più fragili, offrendo risposte qualificate e coordinate con le istituzioni e il volontariato locale. Con la Fondazione QuVi siamo certi di poter arrivare più lontano e più in profondità laddove maggiore è il bisogno” ha dichiarato Piva, evidenziando come la banca abbia sempre avuto nel proprio dna un forte senso di responsabilità territoriale.

La collaborazione si estende anche alla rete di oltre 65 Comuni della provincia di Vicenza e alle Ulss n. 7 e n. 8, con le quali si condivide la missione di promuovere un welfare di qualità e duraturo.

Le aree di intervento sono ampie e strategiche. Si va dall’assistenza agli anziani e alle persone non autosufficienti, alla promozione dell’autonomia abitativa per disabili, fino a iniziative di sostegno alle famiglie in difficoltà e programmi educativi rivolti ai giovani. L’obiettivo è creare un impatto reale, duraturo e misurabile, contribuendo alla costruzione di una società più equa e inclusiva.

Il Direttore generale di BCC Veneta, Leopoldo Pilati, ha evidenziato come questa partnership rappresenti un passo fondamentale nel rafforzamento del ruolo sociale della banca. “Condividiamo i principi e la conoscenza diretta delle comunità di riferimento, e intendiamo mettere in comune risorse, competenze e visioni per affrontare con efficacia le sfide attuali e future”, ha concluso Pilati.