Berlusconi su Ucraina, Schiavon: “Dichiarazioni che stridono con la dichiarata compattezza del Centrodestra”

Berlusconi Silvio
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 13-06-2019 Roma Politica Palazzo Grazioli. Comitato di presidenza di Forza Italia Nella foto Silvio Berlusconi Photo Fabio Cimaglia / LaPresse 13-06-2019 Roma (Italy) Politic Palazzo Grazioli. Summit by Forza Italia In the pic Silvio Berlusconi

Hanno creato grande imbarazzo nella maggioranza di governo (e non solo in questa) alcune dichiarazioni rilasciate da Berlusconi subito dopo il voto per le elezioni regionali in Lombardia.

Riferendosi all’incontro a Bruxelles tra Giorgia Meloni e il presidente ucraino Zelensky, ha testualmente detto: “Se fossi stato il presidente del Consiglio non sarei mai andato a parlare con Zelensky perché stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto; quindi, giudico molto negativamente il comportamento di questo signore”.

Dopo aver fatto le dovute riflessioni per capire che queste parole in libertà non fossero il frutto di un’ennesima gaffe del Cavaliere, poi seguita dalla consueta e altrettanto  maldestra rettifica, ho percepito tutta la gravità di queste sconsiderate dichiarazioni, che, a dir poco, hanno contribuito a rendere il nostro Paese incoerente in campo internazionale.

Non è tanto il merito di queste affermazioni che mi ha indignato, posto che ognuno ha il diritto di avere i propri convincimenti ed è libero di pensarla come vuole: le opinioni possono essere criticate o condivise, ma non deve mai essere negato a nessuno il diritto di esprimerle. Quella che colpisce, invece, è la disinvoltura con cui uno dei rappresentanti delle tre coalizioni di governo ha, con tali frasi, completamente ribaltato, in modo prepotente e del tutto arbitrario, la linea politica decisa dal Consiglio dei Ministri. In sostanza, Berlusconi si è espresso, sul tema del sostegno all’Ucraina, in modo del tutto contrario alla posizione ufficiale dell’Italia, illustrata, in tutte le sedi, dal Ministro degli esteri, che, per di più, è un fedelissimo del suo stesso partito.

E’ una situazione quasi paradossale, che ha costretto i malcapitati compagni di governo e di partito (Tajani in primis) a fare le solite acrobazie verbali per metterci una pezza, anche se non è riuscita ad evitare l’accusa di incoerenza al nostro Paese.

E la cosa più sorprendente (e un po’ ridicola) è che, subito dopo la recentissime elezioni, che hanno riguardato le regioni Lazio e Lombardia, Giorgia Meloni ha sottolineato, con malcelato orgoglio, la compattezza della coalizione di governo.

Ma non è che ci stanno un po’ prendendo in giro?