
ROMA (ITALPRESS) – Nonostante lo schema della legge di Bilancio “preveda una razionalizzazione generale della spesa, questa impostazione non riguarda né l’Università, né la ricerca. Con un impegno e uno sforzo straordinari, i fondi per atenei e ricerca aumentano”. Così il ministro dell’università e della ricerca, Anna Maria Bernini, su TuttoScienze de La Stampa. “Quando mi sono insediata, nel 2022, il Fondo di finanziamento ordinario era di 8,6 miliardi. Oggi supera i 9,4, livello mai toccato prima”, ha concluso Bernini.
“Fino ad oggi i bandi di ricerca sono stati saltuari, intermittenti, discontinui. Con questa legge di Bilancio si cambia paradigma. Viene istituito il Fondo di Programmazione della Ricerca che accorpa diversi fondi oggi attivi: dal Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca (FISR) al Fondo Italiano per la Scienza (FIS) e al Fondo Italiano per le Scienze Applicate (FISA)”. “Non un semplice accorpamento – ha precisato -, ma risorse aggiuntive e una nuova visione, che risponde peraltro alle giuste esigenze dei ricercatori: oltre 800 milioni di euro per i prossimi tre anni per dare continuità, forza e direzione alla ricerca italiana. Significa che, da oggi, sarà possibile una programmazione stabile e pluriennale, con un calendario dei bandi fissato ogni anno al 30 aprile”.
La titolare del Mur ha poi aggiunto che i PRIN – Progetti di Rilevante Interesse Nazionale – diventano bandi annuali con una dotazione minima garantita di 150 milioni, “una ‘base’ incrementabile con ulteriori risorse. Un cambio di logica radicale rispetto al passato. A conti fatti – conclude Bernini – l’investimento complessivo in ricerca supera i 1,2 miliardi nel triennio”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).



































