
Opposizione sul piede di guerra in Regione Veneto: i rappresentanti di Pd, Verdi, 5 Stelle e Il Veneto che Vogliamo hanno convocato una conferenza stampa per “chiedere al Presidente della Regione, Luca Zaia, di riferire in Aula sulla scelta di ricorrere all’esercizio provvisorio, decidendo di far votare i cittadini veneti nell’ultima ‘finestra’ consentita dalla legge.”
La capogruppo del Partito Democratico Vanessa Camani ha fatto il punto politico su un finale di legislatura che ha definito “un uscire di scena livoroso” che rende “problematico il futuro della Regione”. In particolare Camani si è espressa contro il ricorso all’esercizio provvisorio, conseguenza diretta, ha sottolineato, della volontà del Presidente di spostare le elezioni all’ultima data disponibile: “Costringere il Veneto a mesi di esercizio provvisorio vuol dire non avere a cuore il futuro dei cittadini, delle famiglie e delle imprese, che attendono risposte ai loro bisogni. L’esercizio provvisorio non consentirà l’adozione di diverse politiche fiscali rispetto a quelle attuali. Avremo a disposizione al massimo 40 milioni di euro di risorse libere, con le mani legate da debiti pregressi e da mutui contratti.” Proprio per questo la capogruppo Pd ha chiesto, a nome dell’opposizione, al presidente Zaia, “di presentarsi in Aula, quando voteremo l’esercizio provvisorio, per un confronto e un’assunzione di responsabilità politica che noi riteniamo indispensabili.”
La capogruppo del Veneto che Vogliamo Elena Ostanel ha rincarato la dose, ricordando alla maggioranza che “le istituzioni non sono di vostra proprietà!”. Ostanel ha sottolineato la frattura interna alla maggioranza per la scelta del candidato di Centrodestra, e ha aggiunto che scegliere l’esercizio provvisorio vuol dire anteporre il futuro personale di Zaia all’interesse dei Veneti. “Da mesi il Consiglio regionale è bloccato nelle sue prerogative più importanti”.
Il Portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni ha definito impalpabile l’era Zaia: “Non abbiamo mai avuto l’occasione di discutere sui diversi temi in gioco, non c’è stata possibilità alcuna di dibattito; le principali decisioni sono state assunte fuori dall’Aula, delegittimando così l’istituzione Consiglio regionale. Non si danno risposte ai cittadini discutendo di Leoni marciani e di Inno Veneto, senza dimenticare che non è stato portato avanti ‘Veneto Territorio Sostenibile’, un documento urbanistico importante, e neppure la Riforma delle Ipab, tanto attesa. Zaia deve ricordarsi che nessuno è più grande delle istituzioni.”
La capogruppo del MoVimento 5 Stelle Erika Baldin ha parlato di ‘fine ingloriosa dell’era Zaia’; “Si è deciso di lasciare in eredità al Veneto un bilancio che, con l’esercizio provvisorio, avrà una serie di limitazioni importanti: non si potrà ricorrere all’indebitamento, si potranno assumere solo le spese correnti, con una gestione in dodicesimi, si potranno autorizzare lavori pubblici solo in caso di estrema urgenza, disporre le assunzioni solo se già autorizzate… Inoltre – ha ribadito Baldin – credo che la data delle elezioni debba essere condivisa con le opposizioni.” Per di più, ha concluso l’esponente dei 5 stelle “Zaia detiene il record di astensionismo. Negli ultimi cinque anni, su 191 sedute del Consiglio regionale, Zaia è stato presente solo 12 volte, pari al 6,28%, e ha partecipato a 16 votazioni su 7008, pari allo 0,23% delle votazioni.”
Renzo Masolo, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, oltre ad invitare la Regione a prendere posizione su Gaza, ha definito surreale la situazione in Consiglio Regionale: “Non conosciamo ancora la data ufficiale delle elezioni e neppure il candidato del centrodestra. Ed è inspiegabile che il Presidente non venga in Aula per confrontarsi con noi”. Secondo Masolo “manca una visione politica lungimirante: così, il Veneto sta perdendo occasioni e opportunità preziose. Noi, al contrario, vogliamo una politica vicina alla gente, che metta al centro le persone più fragili; vogliamo un Veneto più lento, più profondo e più dolce.”
L’assessore al Bilancio della Regione del Veneto, Francesco Calzavara, ha respinto le accuse emerse in conferenza stampa a Palazzo Ferro Fini.
“Parlare di ‘fine ingloriosa dell’era Zaia’, o addirittura sostenere che la data delle elezioni ‘non appartiene al presidente’ – ha dichiarato – significa una sola cosa: prendere in giro i veneti. Le polemiche delle opposizioni specie sull’esercizio provvisorio appaiono pretestuose e lontane dalla realtà dei fatti. La decisione assunta dalla Giunta non è frutto di giochi politici o personalismi, ma di un atto di responsabilità istituzionale: il disegno di legge approvato a inizio settembre ha come unico scopo quello di garantire continuità amministrativa e tutelare i servizi essenziali per i cittadini veneti durante la fase di transizione elettorale”.
L’esercizio provvisorio, ha infatti spiegato Calzavara, è previsto dalla legge proprio per situazioni come questa, in cui i tempi tecnici legati al rinnovo di Consiglio e Giunta rendono impraticabile l’approvazione del bilancio entro dicembre: “Si tratta dunque di una scelta di prudenza e buon governo, che mette al riparo la Regione da rischi e incertezze, assicurando spese per sanità, scuola, welfare, calamità e investimenti strategici”.
L’assessore Calzavara ha poi ricordato che i conti del Veneto sono stati certificati dalla Corte dei Conti, con un risultato economico positivo e una gestione tra le più virtuose d’Italia, caratterizzata da spesa corrente tra le più basse del Paese e tempi di pagamento tra i più rapidi. “Invece di riconoscere la serietà di questo provvedimento, le opposizioni preferiscono alzare polveroni e cercare visibilità con accuse infondate – ha concluso Calzavara -. E’ paradossale parlare di ‘fine ingloriosa’ quando il Veneto si conferma tra le poche Regioni che si è mossa in anticipo per tutelare i 5 milioni di veneti e le proprie imprese. La responsabilità non è rinviare i problemi, ma affrontarli con strumenti concreti: questo è ciò che la Giunta ha fatto e continuerà a fare fino all’ultimo giorno del suo mandato”.
In chiusura l’Assessore ha, infine, ribadito: “Ai veneti dico che la Regione continuerà a lavorare con rigore e responsabilità. Alle opposizioni ricordo che non si governa con gli slogan ma con le scelte. Il resto è solo rumore”.