Blocco Diesel Euro 5: anche dal Veneto consenso alla proposta di proroga

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La questione del blocco alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5, previsto per il 1° ottobre 2025, sta generando un fronte comune tra le Regioni del Nord Italia. Un emendamento avanzato dalla Lega (leggi qui), volto a posticipare tale divieto, sta trovando ampio consenso, in particolare in Veneto, dove la Giunta Regionale e esponenti politici locali ne sottolineano l’importanza per famiglie e imprese.

I presidenti delle Regioni Piemonte, Alberto Cirio, Lombardia, Attilio Fontana, e Veneto, Luca Zaia, hanno diramato una nota congiunta esprimendo apprezzamento per la proposta del Governo. Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, infatti, ha ribadito l’intenzione di inserire nella legge di conversione del decreto infrastrutture un emendamento che non solo eviti il blocco attuale, ma apra anche alla possibilità di individuare misure alternative capaci di garantire analoghi effetti sulla qualità dell’aria senza penalizzare milioni di cittadini.

Questo orientamento, condiviso e sostenuto da tempo dai presidenti delle Regioni interessate (Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto), intende farsi carico delle ricadute sociali ed economiche del provvedimento europeo.

L’iniziativa per la proroga trova pieno appoggio anche tra i parlamentari vicentini. L’onorevole Silvio Giovine, deputato di Fratelli d’Italia e membro della commissione attività produttive alla Camera, ha spiegato in una nota la posizione del suo partito. “Con l’emendamento che abbiamo presentato assieme ai colleghi Raimondo, Amich e Russo al dl infrastrutture, Fratelli d’Italia chiede di posticipare al 1° ottobre 2027 – anziché al 2025 – l’entrata in vigore del divieto di circolazione per i veicoli diesel Euro 5 nei comuni con più di 30mila abitanti delle regioni del bacino Padano: Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna”.

Giovine ha definito la misura “di buon senso“, in quanto non nega l’urgenza della lotta all’inquinamento, ma la accompagna con una visione concreta delle difficoltà quotidiane affrontate da milioni di cittadini, lavoratori e famiglie. Senza interventi di accompagnamento, il deputato sottolinea come il blocco rischierebbe di tradursi in una penalizzazione ingiusta per chi non possiede le risorse economiche per sostituire il proprio veicolo, costringendolo a cambiare drasticamente il proprio stile di vita o ad affrontare grandi sacrifici economici.

Per l’Onorevole Giovine, l’Italia deve certamente affrontare le procedure d’infrazione europee in tema di qualità dell’aria, ma è fondamentale adottare “misure graduali e compensative, capaci di coniugare tutela dell’ambiente e giustizia sociale”. La proroga di due anni consentirebbe, quindi, di avviare un percorso di transizione più equilibrato, favorendo investimenti e incentivi per il rinnovo del parco auto e promuovendo alternative realmente accessibili a tutti.