Bocciodromo, Coalizione Civica Sinistra Verdi: “Un luogo iconico di Vicenza, un centro culturale e aggregativo da non disperdere”

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L'ex sede del Centro sociale Bocciodromo
L'ex sede del Centro sociale Bocciodromo

A proposito dello sgombero del Bocciodromo a Vicenza, avvenuto nella giornata di ieri 15 novembre, i portavoce della Coalizione Civica Sinistra Verdi Nora Rodriguez e Ciro Asproso hanno diffuso un comunicato, a firma anche dei consiglieri comunali Mattia Pilan e Martina Corbetti, in cui hanno espresso preoccupazione per il futuro del Bocciodromo come punto di riferimento sociale.

Gli esponenti di Coalizione Civica Sinistra Verdi hanno sottolineato anche come lo sgombero si sia svolto senza gravi incidenti e in un clima di generale responsabilità: «Un esito – si legge nel comunicato – che testimonia la professionalità delle forze dell’ordine e il buon senso degli occupanti che, sebbene non siano mancati i momenti di scontro e di tensione, hanno scelto di affrontare questo passaggio con creativa serenità.»

L’abbattimento – continua il testo – è stato reso inevitabile dalle circostanze, ma anche «dallo scarso attivismo della passata amministrazione che non ha saputo, o voluto, ricercare soluzioni alternative, come invece è stato fatto per la salvaguardia del Bosco Lanerossi; un successo recentemente conseguito da questa amministrazione, anche grazie agli attivisti del quartiere.»

Asproso, Rodriguez, Pilan e Corbetti hanno mezzo in evidenza come il Bocciodromo sia stato per anni un punto di riferimento fondamentale non solo per i giovani: «uno spazio vivo di socialità, cultura e partecipazione che ha saputo colmare, spesso in assenza di alternative, un vuoto reale nel tessuto cittadino.» Un lavoro di promozione culturale e di aggregazione social, quello svolto dai gestori nel corso degli anni, che ha prodotto relazioni, iniziative e opportunità condivise, andando ben oltre la semplice occupazione di uno spazio.

«Per queste ragioni – conclude il comunicato – auspichiamo che le istituzioni si assumano la responsabilità di aprire al più presto un confronto serio e costruttivo, finalizzato a individuare una soluzione alternativa e adeguata che permetta di non disperdere questo patrimonio umano e culturale, garantendo la prosecuzione delle attività in un altro luogo idoneo, nel rispetto delle regole e nell’interesse dell’intera comunità».