“BPVi, il processo”: si inizia con la marea di costituzioni di parte civile. C’è il comune di Francesco Rucco e dei vicentini, non ammessi i 70.000 che hanno aderito alla Opt

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Inizia domani 1° dicembre il processo per il crac della Banca Popolare di Vicenza (“BPVi: il processo” sarà il titolo della rubrica video con avvocati, soci e associazioni che vi proporremo per ogni udienza) ma la prima udienza così come la seconda, fissata per il 15 dicembre, saranno interamente dedicate alle integrazioni delle costituzioni di parte civile a seguito della riunione dei reati (ostacolo alla vigilanza, aggiotaggio e falso in prospetto) e alle nuove costituzioni con un incremento complessivo che secondo l’avvocato Sergio Calvetti di Treviso sarà di circa il 20% (lui da 2.000 “passerà” a 2.400 costituzioni e procederà “anche contro Intesa e, se verrà negata questa possibilità, per l’incostituzionalità del dl 99 che ha messo in Lca la banca regalandola a Intesa Sanpaolo...“).

Si dovrebbe, quindi, arrivare a superare la soglia dei 6.000 risparmiatori che seguiranno questa strada ponendo problemi di organizzazione e logistici che già domani, insieme alle previste manifestazioni di protesta, potrebbero causare la cancellazione dell’udienza con nuovi ritardi.

Mentre non sono state ammesse le richieste fatte da chi era tra i circa 70.000 soci che hanno aderito alla Offerta pubblica di Transazione (Opt) che vincolava chi accettava il 15% del danno a non procedere legalmente contro alcuno, il Comune di Vicenza del sindaco Francesco Rucco, a differenza di quello di Achille Variati, sarà finalmente tra i neo costituiti in ciò rispettando un impegno preso con VicenzaPiù e, soprattutto, con i cittadini di Vicenza.

Lo sarà di certo per motivi etici anche se l’acquisizione della documentazione processuale, costosa ma nel diritto dei costituiti, e la sua messa a disposizione dei soci azzerati e degli “studiosi” aiuterebbe a conoscere la realtà storica dei fatti, oltre e accanto a quella che risulterà dalle fasi processuali.

Ma non sarà quella delle costituzioni la strada per le aspettative economiche. Se queste sono irrilevanti per il comune per i suoi 2000 euro circa persi, non saranno, questa è l’unica certezza ad oggi, soddisfatte le aspettative per importi ben più alti di chi, dopo una loro eventuale condanna, dovrebbe poi rivalersi contro i beni residui dei solo sei imputati di Vicenza (a Treviso per Veneto Banca lo sono tutti gli amministratori e i sindaci…), oltre che della Lca stessa, imputata anch’essa per le responsabilità amministrative, che, però, quanto recupererà dai suoi crediti dovrà darlo in primis allo stato, che è creditore privilegiato nei confronti delle due banche venete per gli oltre 4.7 miliardi dati, garanzie miliardarie a parte, a Intesa oltre agli asset stessi…

Ma di questo, oltre che del fatto che tra le costituzioni di parte civile è stata accolta anche quella di Banca d’Italia, abbiamo parlato e parleremo nelle puntate di “BPVi: il processo“.

Per questo quello che inizia il 1° dicembre è “il processo”, il più importante mai celebrato in una città totalmente sbancata. 

Gli imputati, come noto, sono sette a parte Samuele Sorato (avv. Pinelli), stralciato per motivi di salute da questo procedimento: oltre alla stessa banca, difesa dall’avv. Mucciarelli e accusata di responsabilità amministrativa, sono l’ex presidente Gianni Zonin (avv. Ambrosetti e Diodà), l’ex membro del consiglio di amministrazione Giuseppe Zigliotto (avv. Manfredini), gli ex vicedirettori Emanuele Giustini (avv. Ducci e Dominioni), Andrea Piazzetta (avv. Bertolini Clerici) e Paolo Marin (avv. Roetta) e il dipendente Massimiliano Pellegrini (avv. Lazzaro e Pellegrini).