Brendola intitola la Biblioteca civica a Vittoria Rossi, pioniera della cultura e dell’impegno civile

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La professoressa Vittoria Rossi
La professoressa Vittoria Rossi

Brendola rende omaggio a Vittoria Rossi intitolandole la Biblioteca civica. Due cerimonie, numerose testimonianze e una targa celebrano la docente, ambientalista e amministratrice che ha segnato la storia culturale del paese dal 1951 al nuovo millennio.

Brendola ha scelto di legare per sempre la propria Biblioteca civica al nome di Vittoria Rossi, figura centrale della vita culturale e civica del paese per oltre mezzo secolo. La decisione è stata celebrata con una doppia cerimonia: la prima nella Sala Consiliare del Municipio la sera del 21 novembre, la seconda il giorno successivo tra gli scaffali della Biblioteca, dove è stata svelata la targa commemorativa.

L'intervento del sindaco di Brendola Bruno Beltrame alla cerimonia in Biblioteca Vittoria Rossi
L’intervento del sindaco di Brendola Bruno Beltrame alla cerimonia in Biblioteca Vittoria Rossi

Nel corso della serata istituzionale, il sindaco Bruno Beltrame e l’assessore alla Cultura Matteo Fabris hanno accolto un parterre di relatori che hanno contribuito a tratteggiare il profilo umano, intellettuale e civile di Rossi. Tra loro la nipote Elena Rossi, la maestra Arcangela Murzio, la professoressa Miranda Fago, la dirigente della Biblioteca Bertoliana Annalisa Gonzati, la vicepresidente di Italia Nostra per il Medio e Basso Vicentino Margherita Verlato e l’ex sindaco Danilo Dal Monte.

È emersa una figura complessa e appassionata, capace di intrecciare cultura, impegno sociale e tutela del paesaggio con entusiasmo e rigore. Nata nel 1922 e scomparsa nel 2014, Vittoria Rossi ha dedicato la sua lunga vita alla comunità brendolana. Il sindaco Beltrame ha ricordato come la sua generosità trovasse espressione in molti ambiti: dalla difesa dell’ambiente al sostegno ai giovani artisti, dalla partecipazione amministrativa all’impegno educativo. «Ha saputo trasformare la conoscenza in servizio al bene comune — ha detto — cercando sempre il confronto, mai lo scontro».

Rossi fu la prima donna a sedere nel Consiglio comunale di Brendola nel 1951, un traguardo allora pionieristico. Tornò tra i banchi del civico consesso nel 1990 e, a partire dal 1978, contribuì per oltre un decennio alla crescita della Biblioteca civica come componente del Comitato di Gestione. Docente all’Istituto Fusinieri e poi all’Università Ca’ Foscari, univa rigore accademico e una sorprendente capacità divulgativa: sapeva parlare ai bambini delle scuole elementari con la stessa passione dedicata agli studenti universitari.

L’assessore Fabris ha sottolineato il ruolo della studiosa nella nascita della Protezione civile locale, nella promozione di attività culturali e nel sostegno alla scuola materna intitolata al nonno Ottaviano. «Rossi — ha affermato — era un’educatrice naturale, capace di trasmettere curiosità e amore per il territorio a chiunque la ascoltasse».

Fondatrice di Italia Nostra Vicenza e poi presidente della sezione del Medio e Basso Vicentino, investì energie instancabili nella difesa del patrimonio ambientale e culturale veneto. Viaggiatrice appassionata, cercava nel mondo nuovi spunti di studio e riflessione, arricchendo una visione mai provinciale.

La cerimonia in Biblioteca, più intima ma altrettanto sentita, ha restituito la continuità del suo lascito: sugli scaffali sono ancora presenti i volumi da lei consigliati. Da oggi, una targa ricorda per sempre il suo contributo: «Docente appassionata, dalla cultura poliedrica, spirito libero e indipendente. Una vita profusa per la salvaguardia e la valorizzazione del territorio».

Un riconoscimento che non chiude una storia, ma la rinnova. Vittoria Rossi continuerà a vivere tra le pagine, gli spazi e la memoria della comunità che ha contribuito a plasmare.