
La notte del 12 agosto, durante la tradizionale festa di San Gaetano a Rampazzo di Camisano Vicentino, un momento di socialità si è trasformato in un dramma. Secondo quanto riportato anche da noi, un 17enne è rimasto ferito a coltellate in seguito a una lite scoppiata tra due gruppi di giovani. Il ragazzo, colpito all’addome, è stato trasportato d’urgenza in ospedale: non è in pericolo di vita, ma le sue condizioni hanno destato forte preoccupazione. Sul posto sono intervenuti immediatamente i soccorritori e le forze dell’ordine, che stanno ricostruendo l’esatta dinamica dell’accaduto.
Di fronte a un episodio tanto grave, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) ha espresso «profonda preoccupazione» e ha posto l’accento su un interrogativo che va oltre la cronaca: quale fragilità educativa e culturale porta alcuni adolescenti a trasformare una sagra di paese in un teatro di violenza?
Per il presidente del CNDDU, prof. Romano Pesavento, l’uso delle armi, anche di piccole dimensioni, tra i giovani «non è solo un problema di ordine pubblico, ma il segnale di una perdita di fiducia nelle parole, nella mediazione e nella comunità». Il coordinamento richiama la necessità di un’educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva integrata nei percorsi scolastici, della gestione non violenta dei conflitti come competenza concreta da insegnare, e del dialogo interculturale come risorsa per prevenire pregiudizi e tensioni.
«La scuola – afferma Pesavento – deve essere un laboratorio di convivenza e un luogo sicuro di confronto. Solo restituendo ai ragazzi strumenti di comprensione reciproca e fiducia nell’altro potremo evitare che la prossima cronaca estiva racconti ancora di un coltello al posto di una parola».
Il CNDDU invita quindi istituzioni scolastiche e civiche, famiglie, forze dell’ordine, operatori sociali e associazioni culturali a promuovere iniziative stabili di educazione alla convivenza. Perché una sagra, come quella di Camisano Vicentino, simbolo di comunità, non diventi più il palcoscenico di divisione e violenza.