Campagnolo, 120 esuberi e futuro incerto: Colombara chiede chiarezza e un tavolo permanente sulle crisi industriali

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Campagnolo a Vicenza
Campagnolo a Vicenza

La crisi del settore ciclo investe una delle aziende simbolo del Made in Vicenza. Campagnolo, marchio storico e prestigioso della meccanica sportiva, ha comunicato ai sindacati la presenza di 120 esuberi su 300 dipendenti. Un ridimensionamento drastico che rischia di lasciare un segno profondo sull’occupazione e sulla tenuta economica del territorio. Il tema arriva ora anche in Consiglio comunale: il consigliere Raffaele Colombara (lista Per una Grande Vicenza) ha presentato un’interrogazione articolata alla Giunta per chiedere chiarimenti, interventi istituzionali e una strategia complessiva sulle fragilità del sistema produttivo vicentino.

Una crisi annunciata dai numeri

Secondo l’ultimo bilancio consolidato (31 maggio 2024), Campagnolo registra dati pesanti:

  • ricavi in calo da 132 a 82 milioni di euro
  • perdita di 15 milioni, in peggioramento
  • mercato della bici in recessione, con domanda in forte calo e eccesso di offerta
  • difficoltà analoghe anche per altri operatori veneti del settore, come Fantic

Si tratta di una tempesta perfetta che colpisce un’azienda simbolo, riconosciuta a livello internazionale per la qualità dei suoi prodotti.

Un marchio storico, un territorio preoccupato

Campagnolo non è una realtà qualsiasi: è un pezzo di identità industriale vicentina, capace per decenni di coniugare innovazione, ricerca e filiera produttiva altamente specializzata.

Per questo le ipotesi di esternalizzazioni o ridimensionamenti della presenza produttiva in Veneto stanno generando forte allarme. I sindacati denunciano l’assenza di un piano industriale chiaro e temono che l’azienda stia preparando scelte traumatiche senza un dialogo preventivo.

Le richieste alla Giunta: “Serve trasparenza, serve una visione”

Nell’interrogazione, Colombara chiede al sindaco e alla Giunta:

  1. Quali contatti sono stati avviati con l’azienda e le parti sociali?

Il Comune vuole capire se esista una discussione attiva con Campagnolo e se la dirigenza abbia fornito elementi sulle reali intenzioni future.

  1. esiste un piano industriale?

Oggi non è chiaro se l’azienda stia lavorando a un progetto di rilancio, a un Taglio lineare o a un cambiamento strutturale del modello produttivo.

  1. Sarà coinvolta la Regione e il ministero competente?

Il consigliere chiede un intervento multilivello per cercare alternative ai licenziamenti.

  1. Va istituito un tavolo permanente sulle crisi industriali?

Una proposta legata al ripetersi di casi di difficoltà aziendale: non solo Campagnolo, ma anche altri comparti strategici vicentini mostrano segnali di arretramento.

  1. Qual è la strategia industriale del Comune?

Innovazione, filiere qualificate, investimenti, attrattività territoriale: serve una visione che oggi appare assente.

  1. Quali misure verranno previste per i lavoratori?

Sostegno sociale, formazione, reimpiego: la ricaduta sui 120 potenziali esuberi riguarda anche famiglie e tessuto comunitario.

Un caso simbolo della fragilità industriale vicentina

La crisi Campagnolo non è isolata: la provincia di Vicenza sta vivendo negli ultimi anni un susseguirsi di difficoltà in diversi comparti.

La domanda che emerge con forza è dunque più ampia: Vicenza è ancora in grado di trattenere le sue industrie strategiche?
O rischia di perdere pezzi fondamentali della sua identità produttiva?

Conclusione

L’interrogazione punta a evitare che la crisi di Campagnolo si trasformi nell’ennesimo colpo al sistema industriale locale.
Il Comune, pur senza poteri diretti sulle scelte aziendali, è chiamato a esercitare un ruolo politico e istituzionale: facilitare il dialogo, prevenire scelte traumatiche, difendere il lavoro e mantenere nel territorio le produzioni ad alto valore aggiunto.

Nel frattempo, lavoratori e comunità attendono risposte chiare da un marchio che per decenni ha rappresentato l’eccellenza vicentina nel mondo.