

La situazione dell’azienda vicentina Campagnolo e dei 120 esuberi su 300 dipendenti, sulla quale è intervenuto anche il consigliere comunale Raffaele Colombara (ne parliamo qui), sarà oggetto di una domanda di attualità che verrà presentata oggi in Consiglio Comunale a Vicenza dal consigliere Stefano Dal Pra Caputo. L’esponente del Pd sottolinea che il ridimensionamento dell’azienda «avrebbe un impatto significativo sul tessuto economico e sociale della città. Campagnolo è un presidio industriale strategico e un marchio riconosciuto a livello internazionale, che ha contribuito negli anni allo sviluppo del territorio». Dal Pra Caputo ricorda poi che la città già deve affrontare la complessa situazione delle Acciaierie Valbruna, pertanto «è fondamentale che l’Amministrazione segua con attenzione la vicenda, garantendo un confronto trasparente e tempestivo tra azienda, lavoratori e sindacati per individuare soluzioni condivise e tutelare l’occupazione. È inoltre importante tutelare le competenze presenti nel territorio e garantire che, nel caso si arrivi a eventuali licenziamenti, il numero degli esuberi sia il più contenuto possibile, assicurando da subito percorsi di sostegno e ricollocamento per lavoratrici e lavoratori».

Sulla questione interviene anche la neo-rieletta consigliera regionale del Pd Chiara Luisetto, la quale ribadisce che lavoro e sviluppo industriale sono tra le priorità che dovranno essere affrontate dalla nuova giunta: «Basti pensare – ribadisce – che da gennaio a settembre in Veneto sono state autorizzate oltre 15 milioni di ore di cassa integrazione, un dato che fotografa una sofferenza profonda del nostro sistema produttivo. È indispensabile che, dal Governo alla Regione, ci sia un focus deciso e coordinato sulle politiche industriali, sulla tutela dell’occupazione e sul sostegno alle imprese; in questo senso, il ruolo di Veneto Sviluppo — anche in situazioni come quella di Campagnolo — può diventare essenziale. Accompagnare e sostenere l’innovazione d’impresa, mettendo al sicuro posti di lavoro e tessuto produttivo, deve essere una priorità regionale. Non possiamo più permettere che crisi così rilevanti esplodano senza un disegno complessivo che guardi al futuro del Veneto».
































