Cannabis light, Masolo (Europa Verde): «La Giunta regionale “attende”, ma di fatto abbandona la filiera della canapa sativa»

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canapa light Guarda sta con i produttori canapa sativa

Una lunga attesa per una totale delusione: è così che il consigliere regionale di Europa Verde Renzo Masolo riassume la risposta della Giunta Veneta alla sua interrogazione 565 del 1. agosto 2024, con cui si chiedeva se la Giunta fosse intenzionata ad avviare un confronto urgente con il Governo e il Parlamento per difendere la filiera della canapa sativa L., oggi sotto attacco a causa dell’inserimento del CBD orale tra i medicinali e soprattutto del Decreto Sicurezza, che vieta coltivazione, lavorazione e vendita di infiorescenze e derivati. La risposta a tale interrogazione non solo è arrivata 11 mesi dopo, ma è anche attendista e del tutto insoddisfacente: “In un momento in cui centinaia di persone nella nostra Regione stanno perdendo il lavoro – ha dichiarato Masolo – e intere imprese venete rischiano di chiudere, la Regione Veneto decide di lavarsene le mani”.

Peraltro, il Decreto Sicurezza, già convertito in legge, è già da qualche giorno sotto l’attenzione dell’Ufficio Massimario della Corte di Cassazione, che ha avuto modo di evidenziare parecchi profili di illegittimità costituzionale, di incompatibilità con il diritto dell’Unione Europea e gravi criticità di ordine economico e sociale.

Renzo Masolo su galleria di Malo SPV vanoi
Il consigliere di Europa Verde Renzo Masolo

Ma l’attenzione di Masolo è comunque sulla filiera della canapa light, messa in ginocchio dal decreto: “Parliamo di una filiera agricola e industriale che ha investito nella legalità, nella sostenibilità e nell’innovazione – ha ribadito Masolo – e che oggi viene colpita da un provvedimento ideologico, senza basi scientifiche né giuridiche.” L’esponente di Europa Verde ha poi ricordato che in Veneto la coltivazione della canapa sativa era incentivata e regolamentata da una legge regionale approvata nel 2019 e da una successiva mozione votata all’unanimità nel 2021. Ora però tutto tace: “La Giunta non chiede modifiche legislative, non difende le imprese, non tutela i lavoratori. Attende. Ma attendere, in questo caso, significa condannare un intero settore alla chiusura permanente, nonché ‘estinzione’ dell’attività. Non è più il tempo delle attese o dei rinvii. È il momento di una presa di posizione netta: o si sta con le imprese agricole o si piega la testa alla crociata ideologica e antiscientifica del Governo Meloni. Europa Verde – ha concluso Masolo – continuerà a battersi in Consiglio regionale e in tutte le sedi per una normativa giusta, europea e non punitiva”.