Cantieri TAV a Vicenza, tensione al Bosco di Ca’ Alte questa mattina durante lo sgombero degli attivisti

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Giornata di tensione al Bosco di Ca' Alte a Vicenza

Giornata movimentata quella di oggi al Bosco di Ca’ Alte, dove questa mattina ha avuto luogo lo sgombero degli attivisti barricatisi nell’area verde di 14mila metri quadri, a ovest di Vicenza, messa in pericolo dall’avvio dei cantieri per la Tav. Nell’area del Bosco erano presenti circa 200 attiviste e attivisti che si erano organizzati da giorni a resistere alle operazioni di sgombero delle forze di polizia e di Iricav 2 – il consorzio guidato da WeBuild incaricato della realizzazione dell’opera ferroviaria.

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Le operazioni di sgombero di questa mattina

Le operazioni erano iniziate alle 9 del mattino con oltre venti mezzi e un centinaio di agenti in tenuta antisommossa che hanno bloccato tutti gli accessi principali all’area, presidiando via Maganza, via Ca’ Alte e viale Fusinato. Come raccontano in una nota stampa gli attivisti dell’Assemblea dei Boschi Ferrovieri “Nonostante l’imponente dispiegamento di forze, la resistenza non si è piegata. Dall’alba di questa mattina alcuni di loro si sono incatenati ai cancelli di accesso, altri si sono arrampicati sulle piattaforme sopraelevate o si sono posizionati su tre barricate costruite nei mesi precedenti. In via Maganza, all’altezza del civico 41, si è formato un presidio spontaneo di solidarietà, animato da abitanti del quartiere, studenti, genitori, persone comuni accorse per portare supporto e testimoniare quanto stava accadendo”.

Le forze dell’ordine intorno alle 9,30 hanno cominciato a rimuovere le attiviste e gli attivisti incatenati davanti ai cancelli di accesso all’area. Dopo ore di intervento è stato aperto un varco con delle motoseghe nel cancello principale che conduce al bosco, consentendo ai vigili del fuoco di iniziare lo sgombero delle piattaforme sopraelevate, dove altri si erano posizionati in segno di protesta. Verso mezzogiorno, gli occupanti della prima delle strutture rialzate sono stati fatti scendere. In seguito, con l’ausilio di una ruspa, le forze dell’ordine sono riuscite a sfondare definitivamente il cancello di ingresso, penetrando con decisione nell’area boschiva.

Nella tarda mattinata è arrivato anche il Sindaco di Vicenza Giacomo Possamai, che proprio alcuni giorni fa aveva chiesto a Iricav e Rfi chiarezza sul destino del Bosco di Ca’ Alte, sul ripristino del verde e sulla tutela del Bosco Lanerossi. Il primo cittadino ha incontrato alcune rappresentanze del presidio.

Alle 14 le ultime piattaforme sopraelevate sono state abbattute sempre grazie all’intervento di un ruspa. In parallelo, una trentina tra attiviste e attivisti è stata trasferita in questura. L’azione delle forze dell’ordine è proseguita con l’ingresso nell’area interna del presidio, dove la celere in assetto antisommossa ha operato lo sgombero degli attivisti con un idrante: intervento che è durato circa un’ora fino a quando gli attivisti si sono barricati all’interno del bosco.

“Il risultato ottenuto oggi – sostengono gli attivisti – conferma l’importanza della lotta. La resistenza al TAV non si arresta: questa sera alle 19 è in programma un’assemblea pubblica e nei prossimi giorni la continuerà la mobilitazione”.