
Mentre si avvicina la scadenza elettorale del 23 e 24 novembre, nuovo duro attacco all’amministrazione Zaia da parte del deputato Enrico Cappelletti (M5S): in una nota stampa l’esponente dei Cinque Stelle ha parlato senza mezzi termini di “forte declino economico e sociale” della regione e di una “gestione amministrativa che ha favorito la speculazione e interessi privati a discapito dei cittadini”.
Cappelletti ha parlato di costo dell’inefficienza, elencando “gli scandali e i costi fuori controllo che hanno caratterizzato l’ultimo decennio in Veneto”. Nel mirino del deputato M5S ci sono: la Pedemontana Veneta (SPV), per la quale ha espresso la rabbia nel sapere che “sarebbe dovuta costare 800 milioni ma invece è arrivata a superare i 13 miliardi — che pagheranno i cittadini con le tasse e i pedaggi più alti d’Europa”; il declino economico, in quanto “Quando Zaia entrò in Regione, il Veneto era la locomotiva d’Italia mentre ora è finito con un reddito pro capite perfino sotto a quello del Lazio.”; la Sanità smantellata “pezzo per pezzo a favore del privato” ragion per cui i cittadini veneti “sono ai vertici nazionali per la spesa in sanità privata a causa delle liste d’attesa lunghissime.”
Non solo, Cappelletti ha denunciato scandali e gestione politica contro gli interessi pubblici, evidenziando come le scelte politiche regionali abbiano avuto conseguenze disastrose e dirette sui cittadini, in particolare relativamente al consumo di suolo, raddoppiato rispetto alla media nazionale “perché si è voluto trasformare in edificabili aree agricole. E adesso ad ogni pioggia c’è un’alluvione.”
Il deputato M5S ricorda che sul crac delle banche venete, che ha rovinato oltre 200mila famiglie, Zaia difese Consoli, dichiarando perfino che Banca d’Italia non avesse titolo per mandare gli ispettori, e conclude ribadendo che sulla vicenda Pfas “Quando con il M5S depositavamo gli esposti alla Procura della Repubblica, la Regione autorizzava Miteni a sintetizzare nuove molecole disperse nell’ambiente, e ci minacciava pure di querela per procurato allarme”. Non solo, sempre la Regione “bloccò l’indagine epidemiologica ed arrivò addirittura a minacciare il M5S di querela per procurato allarme.”
Per tutte queste ragioni Cappelletti, con il M5S, ribadisce la necessità di voltare pagina per il Veneto.



































