Carlo Alberto Formaggio, da un mese al vertice della scuola Vicentina

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formaggio_rucco
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Un territorio di eccellenze, soprattutto nell’alternanza scuola-lavoro, ma con importanti criticità come il numero – troppo basso – di insegnanti di sostegno e la mancanza di dirigenti scolastici e amministrativi. È la situazione della “scuola” vicentina da un mese esatto passata nelle mani di Carlo Alberto Formaggio, dal 6 marzo nuovo responsabile dell’Ufficio VIII Ambito territoriale di Vicenza con sede in Borgo Scroffa, 2. «Spero di essere il dirigente che sistema un po’ le cose» dice. Formaggio ha alle spalle trent’anni di esperienza di direzione scolastica, reggendo istituti a Schio, Lonigo, Noventa Vicentina, Arzignano. Nel paese della concia è ancora dirigente reggente dell’Istituto tecnico industriale “Galileo Galilei”.  A Noventa da vent’anni dirige L’Iis “Masotto”.

Sono due i temi che gli stanno particolarmente a cuore: la formazione dei docenti, soprattutto quelli di sostegno e la collaborazione tra scuola e territorio. «Il nuovo incarico è un lavoro che sto scoprendo – racconta -.  È un modo nuovo di operare: ora sono un dirigente tecnico dell’istruzione che è al di sopra e coordina. In questi giorni abbiamo delle scadenze precise, stiamo concludendo la numerosa tornata di pensionamenti con la quota cento. Stiamo poi predisponendo per l’Ufficio scolastico regionale la situazione dei docenti che, il prossimo anno scolastico, andranno a insegnare in tutte le scuole pubbliche. Stiamo verificando se sono sufficienti. Il Ministero dell’istruzione, per quanto riguarda le primarie, ci ha dato più risorse per le scuole a tempo pieno».  

Il problema grosso rimane la mancanza di dirigenti scolastici: «La situazione difficile spero venga compensata con il nuovo concorso che ha superato la fase scritta ed entro il 14 giugno si concluderanno gli orali. Dovremmo, quindi, conferire i ruoli dei nuovi dirigenti scolastici prima di settembre.  Il dato che sta emergendo, purtroppo, è che in Veneto non saranno coperte tutte le reggenze. Sarà però un buon ingresso, daremo la precedenza alle situazioni più complesse e faticose». A giugno, poi, ci sarà un altro concorso importante, quello dei dirigenti per i servizi amministrativi generali (i segretari delle scuole) che rappresenta un altro tasto dolente della scuola italiana.

Formaggio ha un passato in politica come assessore e sindaco nel suo paese natale, Noventa Vicentina. In una classe dell’Ipsia “Masotto” di Noventa è stato promotore di un progetto di apprendistato (con altri tre istituti tecnici della Regione) con metà orario a scuola e metà in fabbrica, simile al sistema duale usato in Germania. Si è trattato dell’unica esperienza in Italia e oggi sono più di 100 i contratti di apprendistato siglati in tre delle scuole della rete. «La scuola vicentina si distingue per eccellenze, perché ha sempre accettato le sperimentazioni – sottolinea -. L’alternanza scuola-lavoro è diventata un obbligo legislativo nel 2015, ma nel nostro territorio era già attiva nel 2001-2002. Gli industriali, gli artigiani, la Coldiretti sono molto vicini al mondo della scuola con progettualità e forti disponibilità di supporto con esperti e attrezzature. C’è, poi, un’importante sensibilità da parte delle amministrazioni comunali, dalla Provincia ai comuni, che sono attenti a quello che avviene nelle scuole, a volte anche collaborando a superare i campanilismi sbagliati».

Le criticità non sono finite: «Il Vicentino ha il più alto numero di alunni certificati del Veneto. Dobbiamo migliorare gli aspetti inclusivi della scuola, secondo le indicazioni ministeriali, con insegnanti di sostegno specifici sempre più formati – continua Formaggio -. Mancano docenti di ruolo di sostegno che, soprattutto alle superiori, vengono “sostituiti” da docenti non formati. Ma ci sono anche eccellenze in “materia”, come il Centro Effetà di Marola che a maggio festeggia 50 anni di storia». Un altro obiettivo – sempre su indicazione ministeriale – è l’incentivazione del tempo pieno nelle primarie: «La nostra provincia  ha la percentuale più bassa di iscritti alle scuole fino alle 16 (27%). A Venezia, ad esempio, il tempo prolungato supera il 50% delle classi» conclude il responsabile.