
Una sciagura in qualche modo “prevista“, quella di Castel D’Azzano, nel Veronese a seguito della quale hanno perso la vita 3 carabinieri e diversi altri componenti delle forze dell’ordine hanno riportato ferite (qui la cronaca in aggiornamento).
È quanto si evince da una comunicazione ufficiale della Giunta del Veneto nella quale si rende noto che, già alle 2 della scorsa notte, alcune ore prima della tragedia, Il Suem dell’Azienda ospedaliera di Verona era stato già attivato. Il sistema sanitario regionale, dunque, aveva disposto, in maniera preventiva, un presidio medico.
L’operazione, infatti, era stata pianificata per tempo dalle forze dell’ordine, dal momento che un precedente tentativo di sgombero dei fratelli Franco, Dino e Maria Luisa Rampon dal casolare di famiglia, perso insieme all’azienda agricola sita sui terreni adiacenti l’abitazione per problemi economici, era andato a vuoto dopo che gli stessi occupanti avevano minacciato di togliersi la vita esattamente con le stesse modalità che hanno provocato l’esplosione di oggi.
L’intervento programmato a Castel D’Azzano, dunque, era ritenuto ad alto rischio dalla Questura di Verona, e dai Carabinieri e per questo motivo, sul posto, era stata predisposta dall’Ao veronese la presenza di un’automedica, un’ambulanza medicalizzata e una ‘base’, posizionate a distanza di sicurezza, ma operative a tutela del dispositivo.
L’esplosione si è verificata – si apprende – alle 3 e 05, quando le forze speciali sono entrate nel casolare. Subito dopo è stato quindi attivato il piano di maxi emergenza, con l’invio di ulteriori risorse mediche in personale sanitario e mezzi.
La nota regionale fa anche il punto sui feriti, saliti intanto a 15 dopo i dati iniziali, e che sono stati portati agli ospedali Borgo Roma (otto codici verdi) e Borgo Trento (due codici rossi, due gialli e cinque codici verdi) dell’Azienda Ospedaliera di Verona, e agli ospedali di Villafranca (cinque codici verdi e un giallo) e Negrar (un codice rosso e un verde). Tra di loro, anche due dei componenti della famiglia Raspon.