
Veneto sotto choc oggi, martedì 14 ottobre 2025, a causa della tragedia di Castel D’Azzano, in provincia di Verona. Tre Carabinieri, Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello – come abbiamo riportato da queste pagine – hanno perso la vita e almeno tredici persone tra militari, agenti di Polizia e Vigili del fuoco sono rimaste ferite in una violenta esplosione.
La deflagrazione è avvenuta in un casolare di due piani al momento dell’intervento delle forze dell’ordine per un’operazione di sgombero. I tre militari dell’Arma deceduti appartenevano ai Reparti Speciali, due in servizio a Padova e uno a Mestre, e avevano raggiunto il Veronese data la delicatezza dell’intervento.
Secondo quanto appreso, sarebbero stati gli stessi occupanti dell’immobile, tre fratelli, sue uomini e una donna, a provocare l’esplosione saturando gli ambienti con del gas, rilasciato da una o più bombole. Al momento, due di loro sono stati fermati dalle forze dell’ordine, mentre un terzo fratello è ricercato nella zona.
La vicenda di Castel D’Azzano ha provocato immediate reazioni nella società e nella politica del Veneto, a partire da una comunicazione diffusa dalla Giunta regionale (leggi qui).
Il Capo del Dipartimento dei Vigili del fuoco Attilio Visconti e il Capo del Corpo Nazionale Eros Mannino esprimono vicinanza e cordoglio per la tragica scomparsa dei tre militari dell’Arma dei Carabinieri deceduti durante attività di servizio.

“È una tragedia che ci lascia sgomenti ed una perdita enorme quella dei tre carabinieri che hanno sacrificato la propria vita compiendo fino all’ultimo il loro dovere al servizio del Paese. Un abbraccio alle loro famiglie. Mi auguro che siano assicurati presto alla giustizia i delinquenti che hanno organizzato l’esplosione causando la morte dei tre funzionari dello Stato ed il ferimento di tanti altri”. Così in una nota l’eurodeputata vicentina del Pd Alessandra Moretti.
“Le case non possono essere occupate abusivamente – prosegue Moretti -, ma vanno assegnate a chi ne ha diritto, nel rispetto delle leggi. C’è un sentimento di rabbia e di profonda frustrazione per questa vicenda che ci addolora tutti, ci stringiamo ai famigliari delle vittime“.

“Non ci sono parole per descrivere il dolore per la perdita di tre uomini dello Stato, caduti sul lavoro mentre operavano per la sicurezza dei nostri territori. Un dramma inaccettabile, anche per come si é concretizzato, e restiamo in attesa degli accertamenti su eventuali responsabilità.
Questo però è il tempo del dolore, e mi stringo alle famiglie dei nostri tre carabinieri, così come voglio far sentire la mia vicinanza a tutti i loro colleghi, all’intera Arma dei Carabinieri, a tutte le forze dell’ordine impegnate nelle operazioni e a tutti i servitori dello Stato che sono rimasti feriti in questa assurda e dolorosa mattinata”. Questo il commento del senatore e coordinatore veneto di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo.

“Esprimo il mio cordoglio per le famiglie dei carabinieri morti nell’esplosione avvenuta nel veronese questa notte. E’ una tragedia che si è trasformata in un bollettino di guerra con vittime e feriti. Non ci sono parole per commentare questo dramma sociale di tre fratelli che si manifesta con un gesto estremo di pazzia.
Non resta che essere vicini all’Arma dei Carabinieri che perde tre militari caduti nello svolgimento del loro lavoro fatto per il bene della comunità. Professionisti che lasciano le loro famiglie, i loro cari ed i loro compagni in una profonda costernazione”. Lo dichiara in una nota la senatrice vicentina di Italia Viva, Daniela Sbrollini
“Un dolore profondo, una tragedia difficile da accettare. Tre carabinieri hanno perso la vita compiendo fino in fondo il loro dovere, con coraggio e spirito di servizio. A nome mio e di tutta la nostra comunità esprimo vicinanza e gratitudine alle famiglie delle vittime, ai feriti e a tutte le donne e gli uomini in divisa che ogni giorno rischiano la vita per la sicurezza di tutti”. Così Giovanni Manildo, candidato presidente del Veneto per la coalizione di centrosinistra, dopo la tragedia di Castel d’Azzano.

“In qualità di Presidente del Consiglio Comunale di Vicenza e come ex Ufficiale Medico-Direttore Sanitario del Battaglione, desidero manifestare la più sincera vicinanza ed il profondo cordoglio per la morte del Luogotenete Marco Piffari. So che questa tragedia colpisce una grande famiglia e che nella tragicità dell’accaduto saprete stringervi gli uni agli altri. La prego di estendere il mio cordoglio ai famigliari, amici e colleghi del Luogotenete Piffari e di pemettermi un abbraccio a tutto il personale del IV Btg. a cui sono legato da sincero affetto e ricordi indelebili. Con immensa tristezza e profonda riconoscenza”. Questo il messaggio inoltrato da Massimiliano Zaramella, Tenente Medico in congedo e Presidente del Consiglio comunale di Vicenza.
“Siamo profondamente addolorati per il grave episodio avvenuto a Castel d’Azzano. Gli organi inquirenti chiariranno le dinamiche di questa terribile esplosione, scoppiata durante le operazioni di sgombero di un immobile, ma resta il profondo dolore per la perdita di questi nostri servitori dello Stato“.
Lo dichiara Andrea Martella, segretario regionale del Partito Democratico del Veneto. “All’Arma dei Carabinieri e ai familiari delle vittime giunga il cordoglio sincero del Partito Democratico, e ai feriti tra le forze dell’ordine l’augurio di pronta guarigione.
Ancora una volta – conclude Martella – dobbiamo esprimere la nostra profonda gratitudine agli uomini e alle donne in divisa, che ogni giorno, con coraggio e spirito di servizio, garantiscono la nostra sicurezza anche a costo di grandi sacrifici personali”.
“Esprimo il più profondo cordoglio, a nome dell’UGL a tutta l’Arma dei Carabinieri e ai familiari dei tre carabinieri tragicamente deceduti durante lo sgombero di un’abitazione a Castel d’Azzano in provincia di Verona e rivolgo, inoltre, un sincero augurio di pronta guarigione ai militari e agli agenti rimasti feriti in questa terribile esplosione. Se come emerge dalle prime ricostruzioni qualcuno degli occupanti all’interno dell’abitazione ha attivato volontariamente una bombola del gas, si tratterebbe di un atto di violenza inaudita che addolora e indigna profondamente. L’UGL è e sarà sempre al fianco delle nostre Forze dell’Ordine, eroi quotidiani che, con coraggio e dedizione, garantiscono la sicurezza e la legalità, anche a costo della propria vita”. Lo dichiara Paolo Capone, Segretario Generale UGL.
“Non c’è modo di esprimere l’immenso dolore per la tragedia che si è verificata questa notte nel Veronese. Il cordoglio e la solidarietà verso le vittime e i loro familiari si mescola allo sgomento per questo indicibile dramma, frutto dell’illegalità, della ferocia e della virulenta pervicacia di chi si oppone con tutto se stesso alle regole dello Stato e ad i suoi rappresentanti più fedeli. Questo vuole dire portare una divisa, attirare l’odio di gente senza scrupoli, che non si ferma davanti a nulla, che ogni giorno, in ogni modo, attenta alla sicurezza e all’incolumità degli altri e cerca di fare del male a chi fa il proprio dovere. Portare la divisa vuol dire uscire ogni giorno senza sapere se e come si tornerà a casa, qualsiasi sia il servizio da svolgere, e il prezzo è sempre alto, ma oggi è incalcolabile. Mentre ci stringiamo a chi sta vivendo ore di angoscia inaudita, anche il terzo fuggitivo è stato arrestato e adesso ci aspettiamo una severità assoluta e che sia contestata la strage dopo questo evento letteralmente apocalittico. A noi non resta che pregare perché i feriti possano guarire presto nel corpo mentre nell’anima, si sa, un operatore delle Forze dell’ordine rischia di non guarire mai più”.
Così Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato.
“Rendiamo onore ai colleghi che hanno perso la vita a Castel d’Azzano – aggiunge Maurizio Ferrara, Segretario Fsp Veneto -, e monitoriamo con trepidazione le condizioni dei feriti. Divise di colori diversi, ma tutte accomunate da un identico spirito di sacrificio, da una generosità e un coraggio che troppo spesso si danno per scontati, ma che soprattutto in momenti così atroci dovrebbero far riflettere tutti. A cominciare da chi prima di alzare una mano contro un Servitore dello Stato è chiamato a fermarsi e ripercorrere le assurde immagini della sciagura di oggi”.
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