
Anche il Consigliere regionale Renzo Masolo (AVS) sostiene il Comitato di Pove del Grappa “Cittadini determinati contro l’odore”, che si è strutturato formalmente lo scorso 20 agosto con portavoce Laura Moretto, raccogliendo le istanze di oltre 80 residenti nelle vie Torino, Rea e Boschi, le più colpite dalle emissioni odorigene di un’attività di lavorazione e commercio di sottoprodotti della macellazione.
Il consigliere Masolo sottolinea che i cittadini vivono da decenni un disagio insostenibile, perché non si tratta di episodi sporadici, ma di “folate improvvise e persistenti che compromettono quotidianamente la qualità della vita e il benessere psicologico delle famiglie.” Un fenomeno che si è aggravato negli ultimi anni anche a causa dell’aumento del traffico pesante in ingresso all’azienda.
“Ho saputo – continua Masolo – che il Sindaco di Pove in questi anni ha cercato diverse soluzioni per affrontare il problema, pur trovandosi spesso con le mani legate per la mancanza di strumenti normativi e amministrativi adeguati. A questo punto ritengo che sia necessario trovare una soluzione condivisa e definitiva tenendo conto che il problema al momento non è ancora risolto definitivamente”.
In qualità di consigliere regionale, Renzo Masolo si impegna a portare a Venezia la questione richiedendo: accesso agli atti per verificare la situazione e le autorizzazioni ambientali; un confronto con ULSS competente per la tutela della salute; un approfondimento con ARPAV sui parametri dell’inquinamento odorigeno e sulle possibili prescrizioni tecniche; mozioni, interrogazioni e, se necessario, proposte di legge, per colmare il vuoto normativo e garantire ai Comuni e ai Sindaci strumenti concreti di intervento.
“La salute – ribadisce Masolo – delle persone viene prima di tutto. È giusto riconoscere il diritto delle aziende a lavorare e creare occupazione, ma questo non può prevalere sul diritto dei cittadini a vivere in un ambiente sano. Le soluzioni tecniche esistono e devono essere attuate: le attività imprenditoriali possono e devono convivere con la tutela del benessere dei residenti. Per questo chiedo la collaborazione di tutte le istituzioni – Comune, ULSS, ARPAV, Provincia e Regione – affinché si arrivi a una risposta concreta e definitiva.”