Cda Fondazione Roi: nuove linee con ex cinema Corso “eredità” di Zonin da restituire alla città. Assente (un caso?) solo Alvise Rossi di Schio

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L'ex cinema Corso di proprietà della Fondazione Roi
L'ex cinema Corso di proprietà della Fondazione Roi

Durante la conferenza stampa tenutasi sabato 14 settembre 2024 presso la sede della Fondazione Giuseppe Roi in contrà San Marco 37, già resienza del marchese Giuseppe Roi, suo fondatore, la neo presidente, Francesca Lazzari, ha presentato gli altri nuovi amministratori (tutti presenti, Giuseppe Nardin, Antonio Vesco, Valeria Cafà, ad eccezione di Alvise Rossi di Schio, leggi «Fondazione Roi, si cambia ma anche no: esce finalmente mons. Gasparini, rimane Alvise Rossi di Schio “made in Zonin” grazie al FAI… della moglie» e il nostro libro “Roi. La Fondazione demolita“) e le linee di mandato approvate dal Consiglio di Amministrazione.

Riportiamo nel seguente articolo (con aggiornamenti successivi nel tempo, ndr) quanto da noi “recuperato” da varie voci visto che nulla di quanto promessoci per iscritto ci è arrivato dopo che avevamo comunicato all’ufficio stampa la nostra impossibilità ad essere presenti visto che siamo negli Usa anche per tastare il polso alla campagna elettorale Usa e che inviare un collaboratore a cui non fosse noto il passato della Fondazione sarebbe stato poco efficace per commentare il salto di qualità prennunciato.

Francesca Lazzari, presidente della Fondazione ROI (2024-2027)
Francesca Lazzari, presidente della Fondazione ROI (2024-2027)

Apprendiamo, quindi, tra le altre cose, che dallo scorso aprile 2024, con efficacia da giugno, la Fondazione si è trasformata, dopo la perdita della sua qualifica di onlus, a causa della gestione ante fallimento della BPVi, a ente filantropico del terzo settore, un passaggio che, secondo Lazzari, impone una maggiore «responsabilità nel trasmettere valori culturali e sociali». Tra i punti cardine dell’azione del nuovo consiglio di amministrazione ci sono la promozione dei progetti di valorizzazione dei contenitori culturali e il sostegno finanziario a iniziative di catalogazione scientifica, restauro e altri progetti culturali di qualità.

L’ex cinema Corso, poi, ed è un punto focale delle nuove linee del cda, non sarà né venduto né, tanto meno, «svenduto» dopo la sua infelice acquisizione da parte del cda dell’era Zonin, ma al contrario, «sarà recuperato e valorizzato come luogo iconico della città quale è e riportato ad essere un sito della cultura aperto alla cittadinanza».

Questa è la prima apprezzabile promessa della presidente della Fondazione Roi, Francesca Lazzari, condivisa dall’intero consiglio di amministrazione dell’ente filantropico (anche da Alvise Rossi di Schio, storico amico e collaboratore di Zonin), che gestirà nel mandato 2024-2027 il patrimonio mobiliare e immobiliare lasciato dal marchese Giuseppe Roi. Un tesoro che comprende palazzi, ville e opere d’arte per un valore complessivo ora di circa 80 milioni di euro, dopo aver perso quasi completamente i circa 29 milioni di euro di azioni BPVi acquistate di fatto azzerando la cassa, sempre dal cda presieduto da Zonin così come, nel 2014, l’ex cinema di corso Fogazzaro al centro delle attuali attenzioni.

L’edificio, chiuso da decenni, è oggi valutato, dopo aste indette dai cda precedenti e andate a vuoto, circa 1,5 milioni di euro. Lazzari, presentando le linee di mandato per il 2024-2027, ha ribadito che «non c’è alcuna intenzione di svendere l’ex cinema. Non ci sarebbe un vantaggio economico e, soprattutto, noi vogliamo restituire alla città ciò che merita non creando un nuovo vuoto in una zona del centro storico già segnata dalla chiusura anche delle ex sedi della Camera di Commercio e della filiale vicentina di Banca d’Italia» entrambe adiacenti all’ex cinema.

Ricordiamo, per inciso, ai nostri lettori, che spesso da noi lo hanno letto in tempi non sospetti, che all’acquisto della sede della CCIAA di corso Fogazzaro si era impegnata direttamente la vecchia BPVi, prima che il nuovo Ad Francesco Iorio rinunciasse alla cospicua caparra pur di non acquisire definitivamente l’immobile, nulla potendo, però fare per l’acquisto già definitivamente concluso di palazzo Repeta, sede di Banca d’Italia a Vicenza, da parte della Popolare vicentina dopo che l’Istituto di Vigilanza non era riuscito a venderla a nessun altro acquirente…

Tornando alla conferenza stampa odierna, dopo un lavoro di ricognizione volto al rilancio post-crisi della Bpvi, Lazzari ha definito il bilancio 2023 come «buono, stabilizzato». Anche questa ritrovata solidità finanziaria ha permesso di avviare interneti sull’ex cinema Corso con un obiettivo diverso e costruttivo rispetto a quello prospettato, senza successo, in passato ma di puro realizzo economico.

Da giovedì sono, quindi, iniziati i lavori di messa in sicurezza e di sistemazione della facciata, con la rimozione dei graffiti sul paramento in marmo travertino e la pulizia delle vetrate prospicienti corso Fogazzaro. L’obiettivo, ha detto Francesca Lazzari, è «dare dignità all’edificio e mantenere un adeguato decoro urbano a Vicenza».

Tra i punti cardine dell’azione del nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione Roi, che sente «una responsabilità nel trasmettere valori culturali e sociali», sottolinea Lazzari, ma anche, osserva Nardin, nello «spostare il peso dell’attività dal finanziamento all’investimento» vi sono, poi, la promozione di progetti per la valorizzazione dei contenitori culturali e il sostegno diretto attraverso lo stanziamento di un budget annuale. Per il 2025, è stato previsto un fondo di 60 mila euro destinato a progetti di catalogazione scientifica e restauro, mentre un ulteriore budget di 140 mila euro sarà stanziato per favorire progetti culturali di alta qualità.

Nel frattempo, proseguono altre iniziative della Fondazione: entro fine anno sarà inaugurata l’ala ottocentesca intitolata al marchese Roi all’interno del museo civico di palazzo Chiericati, con l’allestimento di un’aula didattica per attività laboratoriali rivolte a tutte le età.