
La riduzione del fondo PNRR destinato alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) ha generato forte disorientamento anche a Vicenza, dove a ottobre era stata ufficialmente presentata la CER “Fondazione Energia Solidale ETS”, promossa dalla Diocesi di Vicenza insieme alla Fondazione Caritas e all’Ente Casa del Clero e partecipata dal Comune di Vicenza.
Il consigliere comunale di maggioranza Raffaele Colombara (Gruppo “Per una Grande Vicenza”) ha interrogato la propria Amministrazione in merito alle sorti del progetto, chiedendo chiarimenti sulle conseguenze del taglio di 1,4 miliardi di euro, che ha ridotto il plafond da 2,2 miliardi a circa 800 milioni di euro.
Il consigliere ha ricordato che la decisione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) è stata resa nota il 27 novembre 2025, a pochi giorni dalla scadenza del bando (30 novembre), proprio mentre le richieste superavano già i 750 milioni di euro.
I quesiti del consigliere Colombara alla Giunta
Colombara ha chiesto all’Amministrazione comunale di chiarire quali conseguenze immediate avrà la riduzione del fondo PNRR sulle Comunità Energetiche Rinnovabili previste a Vicenza, e in particolare sulla CER costituita insieme alla Curia di Vicenza.
Il consigliere vuole sapere se le domande di contributo eventualmente già presentate dal Comune, dalla Curia e dai partner tecnici risultino effettivamente caricate sul portale GSE e se rientrano tra quelle potenzialmente finanziabili alla luce del nuovo tetto di 800 milioni.
Inoltre, Colombara chiede se il Comune abbia avviato – o intenda avviare – una interlocuzione formale con la Curia di Vicenza, per condividere le eventuali ricadute della decisione del MASE e valutare congiuntamente gli scenari di sostenibilità del piano economico-finanziario della CER, gli impatti sui cronoprogrammi degli impianti previsti su immobili ecclesiastici e pubblici, e le eventuali strategie alternative in assenza di pieno accesso agli incentivi PNRR.
Tra le domande rivolte al Sindaco, vi è anche la richiesta di sapere se l’Amministrazione abbia sollecitato chiarimenti al Governo o alla Regione Veneto circa la possibilità che i 1,4 miliardi sottratti al fondo possano essere riassegnati agli investimenti per le rinnovabili, come auspicato anche dalle associazioni di categoria.
Colombara si interroga sulle limitazioni operative che potranno derivare dalla situazione per la realizzazione degli impianti fotovoltaici previsti su edifici della Curia e su immobili pubblici e, in particolare, sulla possibilità, essenziale per il progetto, di garantire un effettivo risparmio in bolletta ai cittadini.
Infine, il consigliere chiede se, qualora gli incentivi non fossero disponibili o risultassero insufficienti, il Comune e la Curia intendano valutare modelli alternativi di finanziamento, come risorse regionali, investimenti privati, fondi europei non-PNRR, modelli cooperativi o forme innovative di partenariato energetico. Ha concluso domandando se l’Amministrazione intenda aggiornare il percorso partecipativo avviato nei quartieri, informando cittadini, associazioni, parrocchie e imprese delle nuove condizioni e condividendo con la Curia le linee del nuovo scenario operativo.
La CER “Fondazione Energia Solidale ETS” di Vicenza
La Fondazione Energia Solidale ETS è promossa dalla Diocesi di Vicenza insieme alla Fondazione Caritas e all’Ente Casa del Clero. Il Comune di Vicenza sarà socio partecipante della fondazione, costituita nel dicembre 2024 e iscritta al Registro nazionale del Terzo Settore, con l’obiettivo di unire energie e competenze per favorire la produzione e il consumo condiviso di energia pulita, riducendo le emissioni e creando benefici sociali diffusi.
Tra i suoi obiettivi ci sono la riduzione delle emissioni di CO₂, il risparmio energetico per famiglie e imprese grazie all’autoconsumo collettivo, e l’inclusione delle realtà del terzo settore, delle scuole e delle piccole attività locali. Il Comune di Vicenza aderisce come socio partecipante, senza esercitare alcun controllo sulla fondazione, ma contribuendo attraverso un protocollo di coprogettazione, come previsto dal Codice del Terzo Settore. Un aspetto innovativo del progetto è il coinvolgimento diretto dei Consigli di Quartiere, che avranno un ruolo attivo nella definizione dei progetti e nella destinazione delle risorse economiche prodotte.




































