Cgil Vicenza contro la manovra del Governo: “Colpisce lavoro, servizi pubblici e pensionati”. Sciopero generale il 12 dicembre

60
Cgil Vicenza: da sx Giuseppe Marotta (FLC), Chiara Bonato (SPI), il segretario generale Giancarlo Puggioni e Stefano Bagnara (Funzione Pubblica)
Cgil Vicenza: da sx Giuseppe Marotta (FLC), Chiara Bonato (SPI), il segretario generale Giancarlo Puggioni e Stefano Bagnara (Funzione Pubblica)

Una manovra “senza visione, ingiusta, incapace di rispondere ai bisogni reali del Paese”. Con queste parole la Cgil di Vicenza ha presentato oggi, nella sede provinciale, le ragioni dello sciopero generale proclamato per venerdì 12 dicembre. Una mobilitazione che, nelle intenzioni della confederazione, vuole denunciare gli effetti che la Legge di Bilancio avrà su lavoratori del pubblico impiego, scuola, pensionati e utenti dei servizi essenziali.

Alla conferenza stampa, assente per motivi personali Massimiliano Bianco (Nuove identità di Lavoro NIdiL), hanno preso la parola il segretario generale Giancarlo Puggioni, Stefano Bagnara (Funzione Pubblica), Giuseppe Marotta (FLC) e Chiara Bonato (SPI), mentre Francesco Brasco del Sunia, presenta ma non al tavolo per motivi tecnici, ha condiviso pienamente le valutazioni esposte.

Cgil Vicenza: da sx Giuseppe Marotta (FLC), Chiara Bonato (SPI), il segretario generale Giancarlo Puggioni e Stefano Bagnara (Funzione Pubblica)
Cgil Vicenza: da sx Giuseppe Marotta (FLC), Chiara Bonato (SPI), il segretario generale Giancarlo Puggioni e Stefano Bagnara (Funzione Pubblica)

“Una manovra che aumenta le disuguaglianze”

Puggioni ha introdotto i temi generali: “La legge di bilancio non mette a disposizione risorse adeguate per lavoratori e pensionati e non offre un disegno industriale al Paese”. Per la Cgil, la manovra avrà ricadute dirette sulla tenuta dei servizi pubblici, “a partire da sanità, sociale e scuola”, aggravando le condizioni delle fasce più deboli.

Nella conferenza non sono mancati dati locali: “Vicenza – ha spiegato Puggioni – riflette tutte le criticità nazionali, con un welfare già oggi in affanno e un aumento della domanda sociale che gli enti non riescono più a gestire”.

Il segretario generale della CGIL Vicenza Giancarlo Puggioni e Stefano Bagnara (Funzione Pubblica)
Il segretario generale della CGIL Vicenza Giancarlo Puggioni e Stefano Bagnara (Funzione Pubblica)

Pubblico impiego: “Contratti in perdita e servizi svuotati”

Stefano Bagnara ha illustrato le ragioni per cui la Funzione Pubblica non ha firmato i contratti nazionali del triennio 2022-2024: “Gli aumenti del 5,7-8% non recuperano neppure un terzo dell’inflazione, che nel periodo ha superato il 15%”.

La situazione, secondo la FP, è resa più grave dall’assenza di piani di assunzione dopo i pensionamenti e dai limiti imposti alla spesa del personale: “Abbiamo enti pubblici con bilanci sani ma impossibilitati ad assumere. Risultato? Servizi ridotti e sempre più esternalizzati, perché sui servizi privati non ci sono limiti di spesa”.

Un esempio citato è quello degli asili nido finanziati dal PNRR: “Il PNRR ha costruito gli edifici ma non ha finanziato il personale, e le amministrazioni sono costrette a privatizzare la gestione”.

Bagnara ha poi avvertito del rischio legato ai precari della giustizia assunti con il PNRR: “Dal 30 giugno, senza stabilizzazioni, gli uffici perderanno fino al 30% del personale. A Vicenza è una situazione drammatica”.

Scuola: “Aumenti irrisori, tagli mascherati e nessuna risposta strutturale”

Sul fronte della scuola, Giuseppe Marotta ha ricordato che anche la FLC non ha firmato il rinnovo contrattuale: “L’inflazione reale del triennio è sopra il 17%, ma il Governo riconosce meno del 6%. Di fatto i lavoratori vedranno aumenti netti di circa il 3%”.

Nel concreto, “il personale docente percepirà circa 62 euro lordi, il personale Ata 40 euro: cifre indecorose”.

E grave, per il sindacato, quello col maggior numero di iscritti in totale, è che “tutte le nostre proposte sono state ignorate. Non c’è alcuna risposta su organici, precarietà, sicurezza, condizioni di lavoro”.

Pensionati: “Il futuro è una bomba sociale”

Chiara Bonato ha delineato un quadro allarmante: “Nei prossimi cinque anni in provincia di Vicenza avremo 25.000 ultra65enni in più e 26.000 cittadini in età lavorativa in meno. È una trasformazione epocale a cui il sistema pubblico non è preparato”.

I comuni, già oggi, “non riescono a garantire più dell’ordinaria amministrazione”, mentre sulla non autosufficienza “le leggi nazionale e regionale non prevedono finanziamenti”.

Il sindacato denuncia anche la “miseria programmata” delle future pensioni contributive: “Stiamo condannando una generazione a una vecchiaia povera. Non è povertà: è miseria”.

“Una scelta politica: si aumenta la spesa militare e non si finanzia lo Stato sociale”

A chiusura, Puggioni ha lanciato un messaggio politico forte: “La manovra non interviene sulla grande ricchezza, che in Italia è concentrata nelle mani del 5% della popolazione che detiene io 50% della ricchezza, ma aumenta la spesa militare fino al 5% del PIL entro il 2035: parliamo di 900 miliardi”.

Verso lo sciopero del 12 dicembre

La Cgil Vicenza sarà in piazza anche in una manifestazione territoriale, con modalità in via di definizione. L’obiettivo: “dare voce a lavoratori, pensionati, utenti dei servizi pubblici e a un Paese che chiede equità, investimenti e futuro”.