Come sopravvivere alla paura di viaggiare? Consigli utili per non rimanere a casa

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La paura di viaggiare
La paura di viaggiare

Ti è mai capitato di vivere con angoscia, anche molto intensa, il doverti allontanare da casa anche per occasioni piacevoli e di svago? Quello che hai sperimentato è la paura di viaggiare, nota anche come turistofobia o ansia da viaggio, un’esperienza molto frequente, che si manifesta attraverso sentimenti di tensione, preoccupazione e paura, per le situazioni esterne che non puoi proprio evitare (altrimenti lo faresti volentieri!). Secondo una ricerca dell’Università di Cambridge (2021), il 15% della popolazione adulta europea sperimenta forme di ansia legate ai viaggi.

Quando si manifesta?

Questa paura può iniziare nel momento in cui inizi a pianificare le vacanze o al pensiero di dover viaggiare in treno, in aereo, in autostrada, di andare in luoghi molto affollati, chiusi, o comunque lontano da casa, lontano dalla tua zona confort, con il rischio di qualche imprevisti (ritardo, code, blocchi,..).

Quali sono i sintomi?

Puoi sperimentare la sensazione di camminare sulle sabbie mobili, con il cuore che va a mille, oppure avere un senso di smarrimento, come se ti dovesse capitare qualcosa di brutto da un momento all’altro, fino a sentire il bisogno di scappare e tornare a casa….

Ti senti bloccato e preferisci rinunciare?

Queste paure possono condurti ad evitare le situazioni temute oppure ad affrontare, ma accompagnato e affiancato durante tutto il viaggio, soprattutto quando è impossibile evitare.

Un ulteriore tentativo fallimentare di gestire il problema puoi farlo quando cerchi di controllare le reazioni fisiologiche alterate dalla paura, come: il battito cardiaco accelerato, il respiro affannato e i pensieri…

Il tentativo di razionalizzare la paura ti può spingere anche ad informarti il più possibile sulla sicurezza e le funzionalità dell’aereo, del treno o del luogo dove ti devi recare, ad esempio guardando il traffico su google, dove sono presenti ospedali o farmacie e così via…. ma come spesso accade, l’iper-informazione e la consapevolezza dei fattori in gioco possono avere un controproducente effetto paradosso.

Di cosa si nutre la paura?

Gli ingredienti che fungono da lievito alla paura sono:

  • Evitamento,
  • Richiesta di accompagnamento,
  • Sfoghi e lamentazioni sul problema,
  • Organizzazione preventiva, controlli e precauzioni.

Come gestire l’ansia per un viaggio in modo sano?

Uno studio di Clark e Beck (2010) evidenzia che i sintomi della paura di viaggiare sono spesso amplificati dalla bias di conferma, ovvero la tendenza a focalizzarsi su informazioni che confermano i tuoi timori, ignorando quelle rassicuranti. Nello specifico, il modello proposto da Clark e Wells, spiega come l’ansia o il disturbo di panico siano frutto di una interpretazione errata delle normali sensazioni fisiche, supportata dall’attenzione selettiva verso tali sensazioni e rinforzata dai comportamenti di evitamento e dalle strategie comportamentali protettive.

La risposta alla paura

Nei paragrafi precedenti abbiamo identificato il “lievito” della paura, ossia cosa è meglio non fare, perchè la paura, o si supera in prima persona, o non si supera. Nessuno può affrontare la paura che proviamo al posto nostro, nemmeno un farmaco.

Se nonostante questi accorgimenti la paura di partire o di andare in vacanza persiste, può valutare un approccio terapeutico che ti guidi a riconquistare l’autonomia personale, riaffrontando gradualmente le situazioni precedentemente tanto temute, trasformando l’ansia da nemica ad arma per vivere meglio, spronandoti ad agire.

Scegli se vuoi portare la paura delle vacanze con te, o lasciarla a casa!

Bibliografia