Come sta cambiando lo stile di vita degli adolescenti italiani

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La generazione che oggi frequenta medie e superiori vive trasformazioni rapide: digitalizzazione precoce, attività fisica discontinua, abitudini alimentari e consumi culturali che si spostano online, una salute mentale che chiede attenzione.

Per capire come sta cambiando la quotidianità degli adolescenti italiani, è utile incrociare evidenze di fonti autorevoli come ISTAT e Istituto Superiore di Sanità. I dati aiutano a leggere tendenze già in atto e a impostare politiche familiari e scolastiche più informate.

Connessione e socialità digitale

La presenza online è ormai quasi universale. Secondo un’analisi su dati ISTAT, quasi l’85% dei ragazzi tra 11 e 19 anni ha un profilo su un social network, quota che sale oltre il 97% tra i 17-19enni; le ragazze sono leggermente più presenti dei coetanei maschi e nel Mezzogiorno la diffusione è più alta rispetto al Nord.

L’accesso a internet nelle famiglie italiane continua ad ampliarsi e crea un ambiente domestico ricco di connessioni: nel 2024 la diffusione di internet tocca il 93,4% tra le famiglie con almeno un componente 16-74 anni, un contesto che favorisce l’uso quotidiano della rete anche fra i minorenni (fonte: Istat )

Accanto alle opportunità, emergono rischi legati al tempo di esposizione e alla qualità dell’interazione. Le evidenze internazionali e nazionali richiamate da osservatori indipendenti segnalano che superare le due ore al giorno di social può aumentare il rischio di ansia, solitudine e depressione, in particolare in soggetti vulnerabili. Questo non significa criminalizzare i social, ma educare a un uso consapevole e bilanciato.

Attività fisica e sedentarietà

Il quadro sull’esercizio resta ambivalente. Nella sorveglianza HBSC 2022 dell’Istituto Superiore di Sanità, meno del 10% degli studenti 11-15 anni raggiunge almeno un’ora di attività motoria quotidiana come raccomandato dall’OMS. Ciò indica un divario tra linee guida e pratica effettiva.

Allargando lo sguardo alla popolazione, ISTAT rileva nel 2023 una riduzione della sedentarietà rispetto al 2022, ma il fenomeno resta esteso: oltre un terzo della popolazione di 3 anni e più è sedentaria. Questo dato, pur non riferito esclusivamente agli adolescenti, offre il contesto in cui matura il loro stile di vita. Investire in sport scolastico e di base diventa strategico per invertire la rotta.

Alimentazione, alcol e fumo

Sulla nutrizione e i comportamenti a rischio, l’indagine HBSC 2022 segnala che tra gli studenti 11-15 anni il 21-29,6% non consuma la prima colazione nei giorni di scuola, abitudine associata a cali di attenzione e scelte alimentari peggiori nel resto della giornata. Sul fronte del peso, è in eccesso ponderale il 18,2% dei ragazzi 11-15 anni, con obesità al 4,4%; tra i 17enni l’eccesso ponderale raggiunge circa il 19,3%.

Per alcol e fumo, ISTAT sottolinea che, pur essendo comportamenti vietati ai minori, il 15,7% degli 11-17enni ha consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno e circa il 2,8% riferisce un consumo settimanale/giornaliero o pratiche di binge drinking. Sono indicatori da monitorare con programmi preventivi mirati a scuola e nei luoghi di aggregazione.

Questi numeri raccontano un equilibrio delicato: più tempo online, colazione spesso trascurata, movimento insufficiente e prime sperimentazioni con sostanze legali. Le risposte efficaci combinano educazione, ambienti favorevoli e alleanze educative tra famiglie, scuole, terzo settore e sport.

Benessere psicologico e qualità del sonno

La dimensione psicologica è un tassello cruciale del nuovo stile di vita. Le analisi HBSC segnalano un calo della percezione del benessere negli adolescenti, con le ragazze che riportano più spesso malessere rispetto ai coetanei, e connesso anche a abitudini sedentarie e uso intensivo dei social. L’attenzione al sonno regolare, alla routine serale senza schermi e a spazi di relazione offline è oggi parte integrante delle strategie di promozione della salute.

Un altro aspetto da considerare è l’anticipo dell’esposizione ai dispositivi: la progressiva disponibilità di smartphone e connessioni domestiche rende l’educazione digitale necessaria già nella preadolescenza, per prevenire sia il debito di sonno sia l’uso disfunzionale.

Tre tendenze chiave da tenere d’occhio

Per sintetizzare i cambiamenti più rilevanti, ecco tre trend che aiutano a leggere il presente e pianificare il futuro:

  1. Ipersocialità digitale e identità online: profili social diffusi già a inizio adolescenza, con intensità massima a 17-19 anni; servono competenze su privacy, reputazione digitale e media literacy.

  2. Attività fisica insufficiente: la quota di ragazzi che raggiunge i livelli minimi consigliati resta bassa, mentre l’ambiente complessivo è ancora troppo sedentario. Sport di base e mobilità attiva sono leve prioritarie.

  3. Comportamenti a rischio precoci: campanelli d’allarme su colazione saltata, eccesso ponderale e consumi alcolici anche in età 11-17. Interventi educativi precoci si associano a benefici duraturi.

Cosa possono fare famiglie, scuole e comunità

Per passare dai dati all’azione, alcuni accorgimenti concreti possono accompagnare i ragazzi verso abitudini più sane:

  • Stabilire routine digitali: tempi chiari davanti agli schermi e disconnessione serale per proteggere il sonno.

  • Rendere facile il movimento: tragitti casa-scuola a piedi o in bici quando possibile e attività sportiva settimanale strutturata.

  • Valorizzare i pasti chiave: colazione quotidiana e spuntini semplici che riducano snack ultraprocessati.

  • Lavorare sul clima di classe: alfabetizzazione emotiva, peer education e sport come veicolo di inclusione.

  • Monitorare segnali di rischio: calo del rendimento, ritiro sociale, irritabilità prolungata; attivare reti di supporto con pediatri, sportelli d’ascolto e servizi territoriali.

Queste azioni non sostituiscono interventi strutturali, ma funzionano da cuscinetto protettivo mentre il contesto sociale e digitale evolve.

In sintesi, gli adolescenti italiani vivono un ecosistema sempre più connesso, con vantaggi in termini di accesso all’informazione e di creatività, ma anche con sfide legate a sedentarietà, alimentazione disordinata, consumi a rischio e benessere mentale. Le evidenze di ISTAT e ISS-HBSC indicano direttrici chiare: educazione digitale, sport e movimento, ritmi di vita regolari e prevenzione precoce sono gli assi su cui costruire una quotidianità più equilibrata per la generazione che sta crescendo oggi in Italia.