Commissione inchiesta fake news: ok dalla Camera, la palla passa al Senato. Ma c’è chi dice no. Cos’è e cosa farebbe

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Fake news e fact checking
Fake news e fact checking

Anche l’Italia, in linea con il resto d’Europa, si doterà di una commissione d’inchiesta sulle fake news, dette anche “bufale”. Con 234 sì, 172 no e 2 astenuti la Camera ha infatti dato il suo ok e ora, presumibilmente dopo le ferie, la palla passa al Senato.

Che cos’è esattamente e cosa farà la commissione d’inchiesta contro le fake news

La commissione d’inchiesta avrà una durata di 18 mesi, scaduti i quali verrà pubblicata una relazione. Sarà composta da venti senatori e da venti deputati, nominati rispettivamente dai presidenti di Senato e Camera. Potrà svolgere audizioni, avvalersi di esperti, agenti e financo ufficiali della polizia giudiziaria.

Avrà il compito di “indagare” sulle attività di diffusione massiva di informazioni e contenuti illegali, falsi, non verificati, fuorvianti oppure dolosamente ingannevoli, sia attraverso i media tradizionali sia attraverso i social network. La commissione andrà anche a caccia di identità false e di eventuali “gruppi organizzati” di disinformazione (anche provenienti dall’estero), in particolare se collegati alla manipolazione di informazioni durante le campagne elettorali e referendarie.

Uno degli aspetti più controversi e criticati della commissione riguarda la sua indagine su “eventuali attività di disinformazione compiute nel corso dell’emergenza coronavirus” e la verifica di possibili “correlazioni” tra l’attività di disinformazione e i discorsi di odio, incitamento alla discriminazione, alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi, orientamento sessuale. In discussione, ma non ancora confermato, anche un possibile codice di autoregolamentazione da parte dei media e dei fornitori di servizi delle reti sociali telematiche e un’attività di sensibilizzazione per la verifica delle informazioni e prevenzione. Fonte: (Public Policy) @PPolicy_News

Cosa ne pensano i politici

Secondo la vicentina Sara Cunial,ex Movimento 5 Stelle, ora nel gruppo Misto, questa commissione servirà per dirottare l’informazione sul Coronavirus e gestire la propaganda sulla “finta pandemia” che servirà per governare in maniera dittatoriale come il regime nazista. Contrari anche Lega e Fratelli d’Italia, partiti cosiddetti “sovranisti” che secondo i loro detrattori sarebbero quelli che fanno più uso di tutti di fake news per la propaganda politica. Soddisfatti invece i renziani di Italia Viva, primo partito a presentare la proposta. Anche il Partito Democratico ha espresso soddisfazione, secondo Fiano “finalmente l’Italia si mette in linea con il resto d’Europa”. L’eurodeputata vicentina Alessandra Moretti già l’anno scorso aveva auspicato una commissione.

Cosa ne pensano i giornalisti

La categoria non ha ancora commentato il primo passaggio favorevole alla Camera, ma lo scorso 3 marzo il presidente dell’Ordine nazionale Carlo Verna si era così espresso: “trovo importante che il Parlamento mostri attenzione per il tema delle fake news, argomento che necessita di risposte nette. Per quanto riguarda il giornalismo professionale, invece, spetta all’Ordine vigilare e svolgere la funzione di cani da guardia dei poteri; tuttavia è cambiato tutto – ha affermato Verna – ma l’Ordine è ancora regolato da norme di cinquantasette anni fa, serve andare avanti e stare al passo con i tempi e con le tecnologie, il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ha elaborato una proposta (di riforma, n.d.r.) che, auspichiamo sia oggetto di attenzione del Parlamento.” Di pari passo alla commissione d’inchiesta sulle fake news quindi ci dovrebbe essere anche una riforma del giornalismo.

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