Artigiani vicentini verso il 2026: torna l’ottimismo su investimenti e lavoro, la formazione è priorità

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Il 2026 si prospetta come l’anno del riscatto per l’artigianato berico. Confartigianato Imprese Vicenza ha tracciato il quadro delle aspettative per il prossimo futuro attraverso l’indagine “Le attese degli imprenditori vicentini per il 2026“, condotta dall’Ufficio Studi su un campione di 650 imprese.

Dall’analisi emerge un netto miglioramento dei saldi di previsione rispetto allo scorso anno. Se a fine 2024 il sentiment su fatturato e ordini era fortemente negativo, oggi la forbice tra ottimisti e pessimisti si è quasi azzerata, segnando un recupero di oltre 25 punti percentuali. Spiccano inoltre saldi positivi per l’occupazione (+3,4%) e gli investimenti (+2,2%).

Le sfide: materie prime e manodopera

Nonostante il generale ottimismo, permangono nodi critici legati al contesto economico globale. Al primo posto tra le preoccupazioni resta il costo delle materie prime, indicato dal 48,2% degli intervistati, seguito dalla mancanza di manodopera (32,1%) e dalle incertezze geopolitiche.

“L’indagine ci permette di capire il sentiment dei nostri imprenditori”, commenta il presidente Gianluca Cavion. “Fa piacere notare l’aumento del numero degli artigiani che hanno risposto: un segnale forte che dimostra come vedano in Confartigianato un valido punto di riferimento in momenti difficili”.

Formazione e sostenibilità al centro

Tra le scelte operative per il 2026, la formazione del personale balza al primo posto (31,3%), superando la strategia della riduzione dei margini. Cresce anche l’attenzione verso l’ambiente, con un aumento degli imprenditori pronti a investire in ambito green e nell’efficienza energetica (13%).

Un dato significativo riguarda l’accesso al credito: la quota di chi dichiara difficoltà in questo ambito è crollata dal 17,4% al 5%. Secondo Cavion, gli artigiani hanno individuato nei Fidi di Confartigianato e nel credito cooperativo un supporto solido, comprendendo che la differenza oggi la fa l’essere aziende sostenibili e tecnologicamente avanzate.

Analisi settoriale e territoriale

Il quadro varia sensibilmente a seconda del comparto e della zona geografica. Il settore dei Servizi è il più dinamico e ottimista, superando i valori medi in tutti gli indicatori. Più debole il Manifatturiero, esposto ai rischi internazionali, mentre le Costruzioni mostrano attese positive solo sul fronte occupazionale.

A livello territoriale, il Nord Est Vicentino si conferma l’area più propositiva, mentre l’Ovest Vicentino manifesta i segnali più incerti. Nota di merito per le imprenditrici e i giovani, che risultano i più orientati agli investimenti: “Guardare avanti vuol dire essere propositivi anche in ottica di trasmissione d’impresa”, conclude il presidente Cavion.

Il commento del Presidente di Confartigianato Imprese Vicenza Gianluca Cavion

“L’indagine, giunta alla sua terza edizione, ci permette di capire il sentiment dei nostri imprenditori rispetto all’anno che sta arrivando che in parte risente di quanto vissuto nel corso dell’anno che si chiude. Fa piacere notare l’aumento del numero degli artigiani che hanno risposto. Un segnale forte per la nostra struttura sotto due punti di vista: da un lato gli artigiani vogliono far sentire la loro voce anche per incentivare interventi su alcuni aspetti per loro vitali, dall’altro vuol dire che vedono in Confartigianato un valido punto di riferimento soprattutto in momenti difficili come l’anno che si sta chiudendo”, commenta il presidente Gianluca Cavion.

“Confrontando i risultati di questa analisi con quelli rilevati esattamente un anno fa, si nota un generale e forte miglioramento delle previsioni per i primi mesi del 2026 – continua Cavion-. Credo che i nostri imprenditori, dopo un iniziale momento di smarrimento di fronte ai cambiamenti di natura economica e geopolitica, abbiano reagito con la consueta pragmaticità e flessibilità. In questo Confartigianato ha giocato un ruolo importante attraverso i tanti momenti formativi e di approfondimento, ma anche mettendo in campo azioni concrete come i contatti con nuovi partner esteri, e iniziative come A-Certa la comunità di autoproduzione e autoconsumo di energia elettrica. Le competenze dei nostri uffici sono state impegnate nella creazione e revisione dei servizi offerti proprio per rispondere alle mutate esigenze delle imprese. Un impegno importante visto che rappresentiamo 35 mestieri ognuno con le proprie peculiarità, norme, necessità e prospettive”. 

“Investimenti vuol dire guardare avanti, essere propositivi e ragionare in prospettiva, anche in ottica di trasmissione d’impresa. Fa piacere quindi registrare questo ottimismo a fronte anche di molte incertezze su strumenti e bonus a sostegno delle imprese. Evidentemente gli artigiani hanno individuato anche nei Fidi di Confartigianato, e nel credito cooperativo con cui Confartigianato ha un dialogo pluriennale, un valido supporto, e soprattutto hanno ben compreso che oggi non è più la quantità a fare la differenza ma essere aziende sostenibili e tecnologicamente avanzate in grado di produrre unicità”, conclude Cavion.