
MILANO (ITALPRESS) – Nel mese di giugno i consumi subiscono un nuovo rallentamento a -0,7% a valore. Permane il clima di incertezza legato alle oscillazioni dei mercati internazionali su cui pesano le continue ritrattazioni delle politiche tariffarie, che incidono sulle decisioni di acquisto dei consumatori. Lo certifica l’Osservatorio consumi Confimprese-Jakala, che evidenzia una fotografia stagnante e per nulla in ripresa come avevano fatto ben sperare le dinamiche del mese di maggio. Nei settori merceologici si salva solo abbigliamento-accessori a +3,5%, un risultato che stupisce nel mese precedente i saldi, da attribuire alle condizioni climatiche particolarmente calde che hanno indotto a un repentino cambio dell’armadio. In territorio negativo sia la ristorazione a -2,6% sia altro retail con un pesante -9%.
Nei canali di vendita centri commerciali a +1,9% e i negozi di prossimità a +0,4%, mentre le high street flettono a -6,6%, segno che i consumatori nel week end, in cui si realizza oltre il 40% del totale fatturato della settimana, preferiscono le mete dello shopping che offrono anche momenti di svago ed entertainment rispetto ai centri storici.
Nelle regioni il Veneto subisce una pesante battuta d’arresto a -3,4% che la relega fanalino di coda tra le regioni italiani meno performanti, dietro solo al Molise. Prolunga di fatto gli andamenti negativi delle vendite registrati dall’inizio dell’anno con un primo trimestre a -2,6%, un aprile a -3,9% e un maggio in parità. Tutti segnali che mostrano un cedimento di una regione che per tutto il 2024 era stata tra le migliori d’Italia per consumi, ma che risente del calo diffuso dei consumi e della debolezza della fiducia delle famiglie italiane.
Per rivitalizzare le dinamiche di punto vendita è necessario aspettare i prossimi mesi estivi con l’arrivo dei turisti stranieri, soprattutto tedeschi, la ripresa della stagione scaligera a Verona e le numerose attività culturali presenti nelle altre province venete. Le città di provincia mostrano andamenti maggiormente negativi rispetto al dato regionale. Si salvano, sia pure in flessione, Verona -1,0% e Vicenza -2,6%. Venezia registra un -3,2% e Treviso -4,7%.
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