
Il Veneto è considerato, da sempre, una locomotiva dell’economia italiana, grazie a una forte capacità produttiva e alla tenuta dei redditi familiari. Il 2024, però, ha fatto registrare segnali contrastanti per quanto riguarda l’andamento dei consumi: da un lato la riduzione dell’inflazione e una maggiore stabilità macroeconomica forniscono qualche segnale di ripresa; dall’altro, invece, rimangono criticità legate al potere d’acquisto e alle pressioni sul “caro-spesa”.
Il contesto macro-economico del 2024
Secondo il report annuale di Banca d’Italia dedicato al Veneto, nel 2024 il potere d’acquisto delle famiglie venete è tornato a crescere, grazie a un’inflazione cresciuta a ritmi più blandi rispetto al recente passato (1,3%). Quest’ottimo dato, tuttavia, è dovuto a un allentamento delle pressioni sui prezzi dei settori energetici e alimentari, che nel biennio precedente hanno gravato pesantemente sul bilancio delle famiglie venete, e non ha un’esplosione della domanda di beni o servizi.
Analizzando approfonditamente il report di Banca d’Italia dedicato alla nostra regione, si nota che la spesa per consumi delle famiglie venete a “valori costanti” è restata pressoché identica al 2023, in linea col resto del paese. Un dato certamente poco entusiasmante: nonostante un clima certamente più favorevole in termini di prezzi, le famiglie venete mostrano una certa reticenza ad aumentare le proprie spese.
L’andamento dei beni durevoli
Non tutti i settori, però, hanno vissuto un 2024 col freno a mano tirato. Basti pensare, ad esempio, ai beni durevoli, che sono cresciuti del 5,2% rispetto al 2023, ragguagliando la rilevante cifra di 7,32 miliardi. In un’ipotetica classifica delle regioni per consumi di beni durevoli, il Veneto si colloca al terzo posto alle spalle di Lombardia e Lazio.
Significativo il boom del settore della mobilità: auto nuove, auto usate e motocicli hanno guidato l’espansione del settore. Da rilevare il forte incremento del comparto delle auto usate, che ha fatto registrare un rilevante +12,5% rispetto al 2023. Positivo l’andamento anche del settore degli elettrodomestici (+6,5%), mentre risultano in leggero calo il tecnologico e arredamento.
L’andamento dei consumi ordinari e dei servizi
A differenza dei beni durevoli, la spesa nei servizi e nei beni più frequenti risulta in contrazione. Nel bollettino socio-economico del Veneto emerge che alcuni settori, come – ad esempio – ristorazione, commercio, trasporti e turismo – accusino una leggera flessione o stagnazione in termini di imprese attive e fatturati. Un segnale di tensione nel tessuto economico regionale emerge dalla decrescita del numero delle imprese attive.
Sull’andamento dei consumi delle famiglie, inoltre, pesa inevitabilmente anche l’incertezza internazionale. Tra i costi che hanno inciso fortemente, spiccano quelli energetici: in Veneto nel 2024 si registra una forte contrazione della spesa per luce (-22%) e gas (-7%) rispetto all’anno precedente, dovuto in parte al calo dei prezzi energetici e alle misure regolatorie. Ciò lascia un margine aggiuntivo di respiro alle famiglie, ma non basta per stimolare un boom degli acquisti.
Implicazioni per le imprese locali e il commercio
In uno scenario come questo, le imprese venete, in particolare del commercio e della distribuzione, devono adattarsi per intercettare la domanda disponibile. Adottare soluzioni tecnologiche che permettano fluidità, comodità e condizioni di pagamento convenienti può fare la differenza nella scelta del consumatore.
Una leva interessante è rappresentata dalle modalità di pagamento moderne anche nei punti vendita fisici: l’introduzione di pos per negozi che supportano forme flessibili consente di offrire ai clienti alternative di pagamento più comode, migliorando l’esperienza d’acquisto e potenzialmente sostenendo la spesa anche in un contesto di prudenza.
In altre parole, dare la possibilità ai clienti di pagare con modalità moderne e “soft” può favorire l’attivazione di acquisti che altrimenti verrebbero procrastinati. In una congiuntura in cui la domanda è selettiva, questo tipo di servizio può diventare un fattore competitivo.
Le previsioni per il 2025
Per quanto concerne l’anno in corso, le stime fornite dal Rapporto Statico della Regione Veneto prevedono una crescita piuttosto moderata. Tuttavia, se la dinamica inflazionistica resta contenuta e il contesto macroeconomico non peggiora, le famiglie possono recuperare terreno in termini di spesa reale.
Ipotizzare, però, che il potere d’acquisto torni ai livelli “pre-pandemia”, è certamente utopistico. Ad accrescere i rischi, infatti, è il contesto macroeconomico internazionale piuttosto incerto, oltre all’andamento dei tassi d’interesse e l’andamento dei tassi d’interesse e dei prezzi energetici o delle materie prime, che potrebbero riaccendere pressioni inflazionistiche.