Corteo per Flotilla e Gaza, a Vicenza in piazza anche l’eurodeputata Guarda: “Blocchiamo tutto per la pace in Palestina”

Venturini (Forza Italia): “Sacrosanto il diritto di manifestare, ma non si danneggino cittadini e lavoratori”

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cristina guarda in sciopero generale
Anche l'eurodeputata Cristina Guarda è scesa in piazza a Vicenza per Gaza e la Flotilla

C’era anche l’eurodeputata di Verdi-Avs Cristina Guarda tra gli studenti e i lavoratori scesi in piazza a Vicenza: “Oggi ho scelto di essere insieme a tutti coloro che hanno aderito allo sciopero generale e ai cortei per la Palestina. Una mobilitazione che attraversa l’Italia in oltre 100 piazze e che unisce il mondo del lavoro, la scuola e la società civile in un unico grido: stop al genocidio, basta complicità, riconoscimento immediato dello Stato di Palestina. Tra le attiviste e gli attivisti della Flotilla arrestati illegalmente da Israele – ricorda Guarda – c’è anche la mia collega Benedetta Scuderi, assieme ad altre tre eurodeputate”.

Uno sciopero, quello odierno, che secondo l’eurodeputata non è solo una rivendicazione sindacale, ma un atto di coscienza collettiva: “Dalle piazze arriva un sussulto di dignità rispetto a un governo che arriva a negare il diritto internazionale. Meloni dovrà smettere di essere complice del genocidio messo in atto dal criminale Netanyahu e sarà costretta ad assumersi le proprie responsabilità. Perché se questo governo continuerà a voltarsi dall’altra parte, la risposta sarà ancora più forte: bloccheremo tutto, nelle piazze e nei luoghi di lavoro, fino a quando non ci sarà pace e giustizia per il popolo palestinese”.

Manifestazioni anche a Padova. Venturini (FI): “Sì diritto alla protesta, ma nel rispetto degli altri”

Anche a Padova, come Vicenza e tutto il resto d’Italia, è scesa in piazza. La Capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale Elisa Venturini, a proposito delle manifestazioni nelle città venete sottolinea l’importanza delle motivazioni: “In reazione ai fatti avvenuti ieri nelle acque internazionali di Israele, dico che protestare e scioperare sono diritti costituzionalmente garantiti e ciascuno è e deve essere libero di manifestare per quello in cui crede. La libertà di espressione e di pensiero rappresentano un pilastro della nostra democrazia.”

Tuttavia Venturini precisa che nel garantire il diritto alla protesta non bisogna dimenticare le conseguenze che essa può avere sulla vita quotidiana dei cittadini, in particolare quando le manifestazioni mettono in difficoltà lavoratori e aziende che nulla hanno a che vedere con i motivi per i quali si protesta. “Chi sceglie di scioperare – continua Venturini – sa che rinuncia a un giorno di stipendio e lo fa liberamente, compiendo una scelta. Chi invece non intendeva protestare ma, a causa dei disagi, arriverà tardi al lavoro o non riuscirà a portarlo a termine, si trova costretto a subire le decisioni altrui. Qui il punto non è tanto la legittimità o meno dello sciopero, ma il fatto che, per portare avanti una propria idea, si finisca col creare danni a persone che non c’entrano nulla con questa vicenda e che sono fuori di casa per lavorare, per portare i figli a scuola o per svolgere tutte quelle attività essenziali di ogni giorno. Ancora più grave è quando queste manifestazioni degenerano e sfociano in attacchi alle Forze dell’ordine – conclude Venturini – Un comportamento del genere è inaccettabile e rischia di minare non solo la credibilità della protesta, ma anche la sicurezza di tutti i cittadini.”