
Il Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa (COVEPA) ha inviato una diffida formale alla Provincia di Vicenza chiedendo di non autorizzare il progetto di potenziamento delle attività del sito ex Safond Martini, ora gestito dalla Silva Srl, situato tra Montecchio Precalcino e Villaverla. L’azione mira a evitare di aggiungere ulteriori pressioni “su un ecosistema già compromesso da recenti episodi di contaminazione”.
La diffida, inviata via PEC, si basa sui principi del Codice Civile (art. 2043) e sulle norme di tutela ambientale. Massimo Maria Follesa, vicepresidente e legale rappresentante di COVEPA, ha sottolineato che “ogni condotta omissiva, negligente o contraria alla legge che dovesse produrre ulteriori danni ambientali o sanitari, non potrà che comportare responsabilità civili, penali ed erariali per i soggetti coinvolti”.
Rischio PFBA e la delicata area della Superstrada
La mossa del COVEPA giunge in vista della prossima pronuncia del Comitato per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) della Provincia sul progetto di potenziamento.
Il Coordinamento ricostruisce il quadro di rischio, richiamando le analisi più recenti del Tavolo tecnico per il monitoraggio del Medio-Alto Vicentino del 17 giugno 2025. Tali analisi hanno evidenziato concentrazioni allarmanti di PFBA (acidi perfluoro-butanoici) in terreni prossimi all’area ex Safond.
Questi residui sono legati alle terre di scavo della Superstrada Pedemontana Veneta, per un totale di oltre tre milioni di metri cubi di materiale la cui nocività è oggetto di un fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica di Vicenza.
Sulla scia delle segnalazioni, anche il Ministero dell’Ambiente, tramite ISPRA, ha avviato un’inchiesta sullo stato dell’ecosistema dell’Ovest e dell’Alto Vicentino.
Fragilità idrogeologica e tutela dei pozzi
A evidenziare la delicata situazione idrogeologica del territorio si aggiunge la recente comunicazione del Consiglio di bacino Bacchiglione (13 agosto 2025), che ha approvato le aree di salvaguardia dei pozzi acquedottistici di AcegasApsAmga nei Comuni di Dueville e Villaverla.
Tali aree rientrano tra le zone di tutela e salvaguardia delle risorse idriche destinate al consumo umano, un’ulteriore conferma della vulnerabilità ambientale dell’area interessata dal sito ex Safond.
Follesa ha concluso definendo il caso dell’ex Safond Martini un “banco di prova per le istituzioni vicentine: scegliere se continuare a ignorare segnali inequivocabili di rischio o assumersi, finalmente, la responsabilità di tutelare il territorio e la salute dei cittadini”.







































