Ristoranti aperti nelle zone e negli orari dove è prevista la chiusura, cioè a pranzo nelle zone arancioni e a cena nelle zone gialle. Il vicepresidente della Conferenza delle Regioni Giovanni Toti per un attimo dà una buona notizia ai ristoratori, smentita nel giro di poche ore dal Comitato Tecnico scientifico: l’indice Rt a 0,85 permetterebbe a tutta l’Italia di essere in zona gialla, ma essendo in salita rispetto alla settimana scorsa il Cts, che pure ha autorizzato l’apertura delle piste da sci da metà febbraio, non avalla nessun allentamento delle misure restrittive.
“Ristoranti aperti la sera in zona gialla e a pranzo in zona arancione: è arrivato finalmente il parere favorevole del Comitato tecnico scientifico e speriamo che si possa partire al più presto. Lo avevamo chiesto più volte in Conferenza delle Regioni e siamo soddisfatti del risultato raggiunto”. Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Liguria e vice presidente della Conferenza delle Regioni Giovanni Toti.
“La difficile situazione economica che stanno vivendo le nostre attività è stata anche oggetto dell’incontro con il presidente incaricato Draghi, che ha ben compreso l’importanza di andare incontro ai lavoratori in difficoltà. Auspichiamo quindi che arrivi subito il via libera anche da parte del Governo perché permettere alle nostre attività di lavorare in sicurezza deve essere, insieme alla lotta al virus, una priorità assoluta per il Paese”, conclude Toti. Attualmente in zona arancione bar e ristoranti sono chiusi, mentre in zona gialla sono aperti ma solo fino alle 18, il che ovviamente salva i pranzi ma esclude le cene. Se il parere del Comitato Tecnico-Scientifico, che ieri ha dato l’ok alla riapertura delle piste da sci, si convertisse in decreto, avremmo una piccola modifica a ciò che si può o non può fare nelle zone gialle e arancioni. In serata però il Comitato tecnico scientifico