Crac bancari, anche CorVeneto si occupa della lotta dei risparmiatori contro il DDL 1426: “Cancella i diritti dei risparmiatori”

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Crac BPVi e Veneto Banca, la rivalutazione della 295 per gli indennizzi alle vittime DDL 1426 crac bancari
Crac BPVi e Veneto Banca

Il tema dei crac bancari e della tutela dei risparmiatori torna al centro dell’attenzione, con un focus particolare sul DDL 1426 in discussione al Senato. Come ViPiù ha ampiamente documentato, le associazioni dei risparmiatori truffati dalle banche (Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca in particolare) hanno espresso forte preoccupazione per questo disegno di legge, che limiterebbe retroattivamente la responsabilità legale dei revisori contabili, in primis kpmg per la Popolare di Vicenza e pwc per Veneto Banca (leggi qui).

Oggi, Il Corriere del Veneto (edizione locale Vicenza e Bassano) si è occupato della questione, riportando un’intervista all’avvocato Sergio Calvetti, che rappresenta centinaia di ex clienti di Veneto Banca costituitisi parte civile nel procedimento contro Alessandra Minogozzi (partner di pwc) e in cui la stessa pwc è chiamata come responsabile civile.

Secondo l’avvocato Calvetti, intervistato dal CorVeneto, “Nel 2006 il Parlamento Europeo ha adottato una direttiva sull’adeguamento normativo delle attività dei revisori, recepita dall’Italia nel 2010, che indicava chiaramente i doveri di esplicazione dell’incarico e l’obbligo di indipendenza verso le banche. Ora, la Commissione Giustizia del Senato avvia l’iter per una legge che limiti la responsabilità dei revisori per ‘ragioni di giustizia’. Il significato – ben spiegato nel disegno di legge – ha dell’incredibile.

Il legale trevigiano svela il presunto intento della norma: “Le ‘ragioni di giustizia’ consisterebbero nel fornire aiuto alle cosidette Big Four – Ernst&Young, Deloitte, Kpmg, Pwc – per evitare il fallimento a causa di richieste danni eccessive, fissando un tetto di responsabilità a 40 milioni di euro. Si arriva a dichiarare indispensabile questa norma per il rischio che, in caso di chiusura di queste quattro grosse società, l’Italia si troverebbe senza più revisori. Sembra una barzelletta ma è la giustificazione della norma.

Il quotidiano riporta anche una dichiarazione del senatore vicentino di Forza Italia, Pierantonio Zanettin, presidente della commissione d’inchiesta sulle banche, il quale esprime forti dubbi sul disegno di legge Calandrini: “Il testo – dice – solleva notevoli perplessità, in particolare per quanto riguarda una limitazione di responsabilità, con effetto retroattivo, delle società di revisione. Ci sono numerose cause, già radicate presso diversi tribunali e promosse dai truffati dalle banche contro società di revisione. Un intervento legislativo con effetti retroattivi, costituirebbe un intervento a gamba tesa sulle aspirazioni dei risparmiatori“.