
Mercoledì scorso 11 giugno i Carabinieri di Bassano del Grappa e di Solagna hanno eseguito un provvedimento di aggravamento delle misure cautelari nei confronti di una coppia residente in Valbrenta, composta da un 55enne originario della provincia di Alessandria e una 41enne del padovano, conviventi, entrambi con precedenti penali. Fino a quel momento, erano sottoposti all’obbligo di presentazione quotidiana presso la Stazione di Bassano, ma le indagini hanno rivelato gravi violazioni delle prescrizioni imposte.
La vicenda era iniziata nel luglio 2024, quando la coppia era stata colpita da un’ordinanza di allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento alle persone offese, con l’applicazione del braccialetto elettronico. Questi provvedimenti erano stati adottati a seguito di una denuncia del marito della donna, un 47enne di Bassano, che aveva accusato la coppia di aver subito da parte della moglie e del suo amante, appunto il 55enne di Alessandria, ripetuti maltrattamenti, tra minacce, offese, percosse e vessazioni, anche alla presenza del figlio minore.
Le indagini avevano anche portato a ipotesi di furto in abitazione, per aver sottratto alla vittima una fede nuziale, e, nel caso del 55enne, anche di abuso dei mezzi di correzione, poiché aveva percosso il minore in almeno due occasioni. Nonostante l’obbligo di presentarsi quotidianamente presso la caserma, i due avevano omesso di rispettare le disposizioni, giustificando la loro assenza con dichiarazioni false sullo stato di salute, sostenendo di essere affetti da sospetta polmonite da Covid, senza alcuna certificazione medica reale.
Il 5 giugno 2025, i prevenuti si erano ripresentati ai Carabinieri consegnando dichiarazioni manoscritte dal medico di famiglia, nelle quali il medico aveva semplicemente riportato le dichiarazioni degli assistiti, i quali avevano lui riferito di non essersi presentati ai Carabinieri in quanto asseritamente affetti da sospetta polmonite da Covid, non avendo il sanitario riscontrato alcun sintomo di malattia e non avendo ricevuto, nei giorni precedenti, richieste di intervento dai due, come riferito dallo stesso ai militari operanti. Non solo, il 30 maggio, l’uomo aveva aggredito verbalmente una dottoressa di guardia medica dell’Ulss 7, pretendendo un certificato retrodatato attestante sintomi di malattia inesistenti. Tali comportamenti, frutto di gravi violazioni delle prescrizioni e di atteggiamenti intimidatori, hanno portato i militari a richiedere un aggravamento delle misure cautelari.
A seguito delle indagini, il Tribunale di Vicenza ha disposto l’aggravamento dell’obbligo di presentazione con la misura più severa degli arresti domiciliari, a cuil’uomo e la donna sono stati sottoposti a partire dalla mattinata dell’11 giugno 2025, presso la loro abitazione.
Nota. Si rappresenta che la misura è stata eseguita nella fase dell’indagine preliminare e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagine in relazione alla vicenda per la quale si procede sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.