
Sono sei le persone ufficialmente iscritte al registro degli indagati in seguito alla tragedia del crollo di Ponte dei Nori a Valdagno, costato la vita a Leone e Francesco Nardon. Tra gli indagati figura anche il sindaco di Valdagno, Maurizio Alfredo Zordan.
Il presidente della Provincia di Vicenza, Andrea Nardin, ha espresso solidarietà al primo cittadino: “Il primo pensiero è la solidarietà al collega Zordan – ha affermato alla notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati per il crollo del ponte dei Nori –. Una piena solidarietà sia come presidente della Provincia che come sindaco, perché quello che è successo a lui poteva succedere a ciascuno di noi, senza che ci sia una colpa specifica.
L’iter amministrativo e giudiziario che dovrà ora affrontare è complesso, pur avendo lui di certo messo in atto ogni azione per garantire la sicurezza dei cittadini e pur avendo ciò che è successo una molteplicità di cause e di fattori che hanno contribuito all’instabilità del ponte. Va fatta una riflessione seria, va prevista una tutela a garanzia dei sindaci che quotidianamente si trovano ad assumersi responsabilità enormi”.
Anche i sindaci dei Comuni dell’Alto vicentino afferenti al Distretto 2 dell’Ulss 7 sono intervenuti sulla vicenda: “Nell’esprimere vicinanza umana ai familiari delle due persone tragicamente decedute, ci sentiamo di manifestare anche la nostra solidarietà istituzionale al sindaco Zordan e a tutti i tecnici e i professionisti coinvolti in questa vicenda.
Pur comprendendo che l’azione della Procura rappresenti un atto dovuto per accertare le responsabilità, non possiamo nascondere la preoccupazione crescente, come amministratori locali, nel constatare come troppo spesso — anche in presenza di eventi complessi e non sempre prevedibili — venga automaticamente ricondotta la responsabilità su chi amministra o esercita funzioni tecniche.
Siamo chiamati ogni giorno a prendere decisioni in tempi stretti, con risorse sempre più limitate e in un quadro normativo spesso ambiguo. Se a tutto questo si aggiunge il rischio costante di ritrovarsi indagati per fatti tragici e imprevedibili, è inevitabile che sempre meno persone saranno disposte ad assumersi l’onere e la responsabilità di guidare un’amministrazione pubblica. Non servono eroi, ma servono fiducia, rispetto e tutela per chi si mette a disposizione della comunità con onestà e spirito di servizio”.