Da Vicenza in Burundi, Cardinale segretario Stato Parolin commemora Mons. Michael Courtney. CNDDU: da luogo attentato nasce centro sanitario

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Burundi, il Cardinale segretario di Stato Parolin commemora Mons. Michael Courtney
Burundi, il Cardinale segretario di Stato Parolin commemora Mons. Michael Courtney

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) accoglie con profonda considerazione la missione dal 12 al 18 agosto in Burundi del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, per commemorare l’arcivescovo Michael Aidan Courtney, nunzio apostolico tragicamente ucciso il 29 dicembre 2003 mentre operava per la pace in un Paese lacerato dalla guerra civile.

Nella località dell’attentato, il porporato ha inaugurato un monumento e posato la prima pietra di un centro sanitario dedicato a Mons. Courtney: un gesto che trasforma una tragedia in un’eredità viva, capace di offrire cura, speranza e dialogo alla popolazione.

Nominato da San Giovanni Paolo II nel 2000 rappresentante pontificio in Burundi, Mons. Courtney ebbe un ruolo determinante nel processo di pace che portò all’accordo del novembre 2003 tra governo e ribelli hutu. Uomo diretto e vicino alla gente, scelse di vivere la propria missione diplomatica senza scorta, nei luoghi più difficili e accanto alle comunità più vulnerabili.

La sua decisione di restare in Burundi, nonostante un nuovo incarico a Cuba, testimonia un coraggio raro: la volontà di condividere fino in fondo la sorte del popolo a cui era stato inviato. Questo impegno lo rese una figura scomoda per alcuni, ma una speranza concreta per molti.

Il CNDDU sottolinea come esempi come quello di Mons. Courtney debbano entrare nei percorsi educativi, per trasmettere ai giovani il senso della tutela della vita, del rispetto della dignità umana e della costruzione quotidiana della pace, anche a costo del sacrificio personale.

La missione di Parolin si è svolta nel quadro del sessantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Burundi e Santa Sede, ribadendo che la diplomazia, quando vissuta come missione etica, è strumento di riconciliazione e bene comune.

«Rinnoviamo il nostro impegno – conclude il presidente CNDDU, prof. Romano Pesavento – a mantenere viva la memoria di chi, come Mons. Courtney, ha saputo unire competenza, umanità e coraggio, trasformando la propria vita in un ponte verso la pace».