Caso David Rossi: Zanettin (FI) “sconcertato” dalla nuova perizia che ribalta le conclusioni del Ris

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Pierantonio Zanettin

Il senatore vicentino di Forza Italia, Pierantonio Zanettin, già presidente della Commissione d’inchiesta sulla morte di David Rossi nella scorsa legislatura, esprime “sorpresa e sconcertamento” di fronte alle nuove risultanze peritali che rovesciano completamente la versione fornita tre anni fa alla Commissione stessa.

Intervenendo a Radio Radicale, Zanettin ha espresso il suo rammarico: “Proprio per cercare di comprendere cosa fosse accaduto, la Commissione aveva incaricato i reparti di Polizia scientifica più accreditati e più esperti del Paese, e in particolare i corpi speciali dei carabinieri RIS, ROS e RACIS, di svolgere una superperizia. Che a distanza di tre anni gli stessi soggetti producano una nuova perizia con esiti esattamente opposti, lascia sconcertati“.

Il senatore ha poi sottolineato la gravità della situazione, ricordando che “spesso è sulla base di perizie come quella che i processi penali nei tribunali vengono risolti, con conseguenti condanne”.

David Rossi: dalla caduta all’ipotesi omicidio

Il nuovo scenario sul caso David Rossi, l’ex capo comunicazione di Monte dei Paschi di Siena (Mps) deceduto il 6 marzo 2013 dopo una caduta dalla finestra del suo ufficio di Rocca Salimbeni, è stato apertamente etichettato come “omicidio” dal deputato di Fratelli d’Italia Gianluca Vinci, attuale presidente della commissione parlamentare d’inchiesta bis.

Vinci ha dichiarato: “La pista adesso è quella dell’omicidio o dell’omicidio come conseguenza di altro reato. Sicuramente l’hanno tenuto appeso fuori dalla finestra e le lesioni che ha sul polso sono state create o perché in maniera estorsiva volevano esporlo fuori dalla finestra per spaventarlo e poi ritirarlo all’interno, oppure è stato lasciato andare, in ogni caso si può comunque parlare di omicidio”.

Le nuove risultanze peritali

Le dichiarazioni di Vinci, che riaprono prepotentemente il caso a oltre 13 anni dalla morte di Rossi, si basano sulle risultanze della perizia illustrata dai consulenti della commissione: il tenente colonnello dei Ris Adolfo Gregori e il medico legale Robbi Manghi. L’esame si è concentrato sulla dinamica della caduta del manager, sulle prove di tenuta del cinturino dell’orologio e sull’origine delle lesioni riscontrate sul polso sinistro di Rossi.

Secondo il presidente Vinci, la perizia è “molto chiara”: le ferite sul polso e l’analisi del video escluderebbero il suicidio e dimostrerebbero che l’orologio non fosse più al polso al momento della caduta. Il tenente colonnello Gregori dei Ris ha rafforzato la tesi, affermando di fronte alla commissione che “il dato certo è che quando David Rossi è precipitato qualcuno lo teneva per il polso sinistro appeso al balcone, era appeso al balcone con qualcuno che lo sorreggeva, almeno nell’ultimo istante, e lo teneva per il polso sinistro provocando le lesioni e il distacco dell’orologio”.

La tesi dell’omicidio sarebbe inoltre avvalorata da una perizia di parte realizzata da un ingegnere forense, specializzato in virtual crash, che escluderebbe la compatibilità della caduta con un gesto volontario.