
I negoziati per un accordo commerciale sui dazi con la Cina sono stati definiti “in stallo” dal segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent, all’indomani della sentenza, poi sospesa, che sanciva lo stop alle tariffe.
“Direi che sono un po’ bloccati – ha detto a Fox News -. Penso avremo altri colloqui con loro nelle prossime settimane, e penso che potrebbe, a un certo punto, esserci una telefonata” tra Donald Trump e Xi Jinping. Un passaggio di cui Bessent parla alla luce dell’ “entità, della complessità dei colloqui”. Il presidente Usa e il leader cinese “hanno rapporti molto buoni”, ha aggiunto, dicendosi “fiducioso” che i “cinesi arriveranno al tavolo quando Trump renderà note le sue preferenze”.
Ai colloqui di Ginevra di inizio maggio Cina e Stati Uniti, al culmine della guerra dei dazi, hanno concordato una pausa di 90 giorni, sospendendo di fatto la maggior parte delle misure tariffarie reciproche. Intanto, però, sulla Cina è arrivata ancora un’altra stretta dell’Amministrazione Trump. Sospese, scriveva ieri il New York Times, alcune vendite di tecnologie strategiche.
Si parlava anche di quelle relative a motori per l’aeronautica, semiconduttori e di alcuni prodotti chimici e macchinari e di nuove restrizioni che sembrano rientrare in una revisione più ampia da parte del Dipartimento di Stato sulle esportazioni in Cina di beni strategici. Due fonti del giornale americano spiegano come si tratti di una mossa in risposta alle restrizioni sulle esportazioni di minerali critici annunciate dal gigante asiatico nel mezzo della guerra dei dazi.
I funzionari Usa, secondo il quotidiano, si aspettavano che il Dragone allentasse quelle restrizioni dopo l’accordo che ha ridotto momentaneamente la maggior parte dei dazi nel mezzo della guerra commerciale. E, stando a una fonte, sebbene negli ultimi giorni i cinesi abbiano ripreso alcune consegne di terre rare e magneti, si è trattato comunque di spedizioni limitate.
Così, secondo una fonte, il Dipartimento del Commercio ha sospeso alcune licenze che consentivano alle aziende Usa di vendere prodotti e tecnologia alla Comac per il suo C19, un velivolo paragonabile per dimensioni al Boeing 737 e all’Airbus A320, che due anni fa ha effettuato il primo volo passeggeri e che ‘esiste’ grazie a fornitori europei e negli Usa. No comment dal Dipartimento del Commercio.
L’Amministrazione Trump, aggiungeva il Nyt, sembra anche aver sospeso le esportazioni di software venduti da aziende come Cadence, Synopsys e Siemens, usati per la produzione di chip. E’ stato per primo il Financial Times ad accendere i riflettori sulle restrizioni sulle esportazioni verso la Cina in questo settore, scrivendo che alle aziende Usa che forniscono software per la progettazione di semiconduttori è stato intimato di fermare la vendita dei servizi ai gruppi cinesi.
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