Dazi Veneto: stima di 4 miliardi di danni per l’export. Confindustria e Confartigianato Vicenza criticano l’accordo UE-USA

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Barbara Beltrame Giacomello, presidente Confindustria Vicenza

I recenti accordi sui dazi tra Unione Europea e Stati Uniti si preannunciano particolarmente onerosi per il Veneto, con una stima di 4 miliardi di euro di danni sull’export della regione.

È quanto emerge dalle dichiarazioni di Barbara Beltrame Giacomello, presidente di Confindustria Vicenza, che ha giudicato “assolutamente non soddisfacente” l’accordo.

La presidente di Confindustria Vicenza sottolinea come a rimetterci siano le imprese europee, in particolare quelle manifatturiere, mentre Washington ne uscirebbe rafforzata. Secondo Beltrame, i numeri parlano chiaro: “Per ottenere un 15% di dazi — erano sotto il 5% — e per mantenere il 50% su quelli sull’acciaio, l’Europa pagherà 750 miliardi in forniture energetiche e 600 in investimenti nei prossimi tre anni. Non esattamente un affare”.

Beltrame ha ricordato come anche Mario Draghi, nel suo rapporto sulla competitività, avesse quantificato in 750-800 miliardi l’anno gli investimenti necessari per non restare schiacciati tra Usa e Cina.

Per Confindustria Vicenza, un territorio con il più alto export pro capite d’Italia, il problema non è solo economico, ma anche politico. Beltrame accusa la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, di aver “scelto di rendere competitivi gli altri, non l’Europa”, puntando il dito contro un’Unione “muta e immobile”, incapace di reagire anche dopo l’esortazione di Draghi.

Il Green Deal è definito un'”illusione a costo zero”, e la competitività europea un “concetto astratto, perduto tra gli slogan”, mentre l’industria viene ignorata. “È inspiegabile che la presidente sia stata rieletta dopo i disastri del primo mandato. L’Europa si deve dare una scossa, o la strada sarà quella del declino”, ha concluso la presidente.

“Allontanato lo spauracchio del 30%, riteniamo il risultato poco soddisfacente perché la preoccupazione per le imprese, e le filiere in cui molte operano, rimane alta”, il commento di Gianluca Cavion presidente Confartigianato Vicenza. “Da mesi – prosegue – il mondo produttivo tra annunci, rinvii, retromarce, rilanci, ha vissuto in una sorta di Risiko che non può permettersi, pena la sua sopravvivenza. Questo gioco d’azzardo globale non è accettabile, perché a farne le spese sono le imprese e con esse i lavoratori e l’economia del Paese.

Quella resilienza, infatti, con cui anche il mondo artigiano ha affrontato momenti straordinari, come la pandemia, non può essere la norma. Deve essere chiaro che le imprese non possono continuare né a subire né a sopportare situazioni del genere.

Quanto all’Europa diciamo che ha limitato i danni giocando prevalentemente in difesa. Anche questo ci lascia l’amaro in bocca e ribadisce vecchi equilibri quando invece il mercato sta disegnando nuovi scenari, basti pensare all’avanzata di mercati emergenti.

Premesso che sarà necessario approfondire i dettagli tecnici, è evidente che, in buona sostanza, l’UE non è riuscita ad evitare che il punto di arrivo sarà una situazione peggiorativa per le nostre imprese rispetto a quella precedente, a questa surreale partita a poker. Ci aspettiamo naturalmente che il Governo sostenga le imprese che saranno maggiormente danneggiate da questa situazione, anche se avremmo preferito ragionare in termini di innovazione e sviluppo, anziché di pronto soccorso”, ha concluso il presidente di Confartigianato Vicenza, Gianluca Cavion.

Intervenendo sul tema, la senatrice vicentina di Italia Viva Daniela Sbrollini ha fatto riferimento proprio alle dichiarazione di Barbara Beltrame Giacomello: “La situazione è drammatica, l’accordo è pessimo, come denuncia Confindustria Vicenza. Ha ragione la Beltrame – afferma la senatrice –, Ursula von der Leyen si è dimostrata non all’altezza e ha scelto il declino”.

Sbrollini ha esteso la critica anche a Giorgia Meloni: “Una debacle – aggiunge Sbrollini – di cui è responsabile anche la premiere: presentarsi come pontiera, millantare amicizie, dividere l’Europa e predicare l’arrendevolezza non è servito a nulla”. La senatrice ha concluso con una chiara denuncia politica: “A pagare saranno famiglie e imprese. Chi brindò alla vittoria di Trump dovrebbe solo vergognarsi. Il sovranismo sta facendo danni enormi all’Europa e all’Italia”.