I DCA sono tra le prime cause di morte in Italia. Disturbi comportamento alimentare: un’epidemia subdola e assassina

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DCA, disturbi comportamento alimentare
DCA, disturbi comportamento alimentare

I DCA (Disturbi comportamento alimentare) sono tra le prime cause di morte in Italia. Un dato che già negli anni passati era giunto all’attenzione del precedente governo. Infatti nella legge di bilancio del 2022, il Governo Draghi aveva istituito un fondo volto alla prevenzione, cura e studio dei disturbi del comportamento alimentare, comunemente chiamati DCA. Nel 2023 il governo Meloni decide di tagliarlo sotto lo sconcerto di un’intera popolazione, soprattutto di giovanissimi, privati di un’ importante tutela contro quelle che sono tra le malattie maggiormente subdole e persistenti.

In Italia sono tre milioni le persone affetta da disturbi della nutrizione e alimentari nel 2023. Ma questa cifra astronomica non è l’unico dato che si presta a una forte preoccupazione sociale. Infatti ad essere vittima di disturbi ego-sintonici sono perlopiù gli adolescenti e i giovani fino ai 25 anni, ma l’età di primo avvicinamento inconsapevole a tali disturbi sembra abbassarsi sempre di più.

Se poi si pensa che disturbi come l’anoressia e la bulimia erano in passato legati al sesso femminile, oggi non è più così. A soffrire di queste malattie disfunzionali della nutrizione sono tanto le femmine quanto i maschi il cui tasso si è alzato del 110% negli ultimi cinque anni.  Dall’anoressia al binge eating (le abbuffate di cibo incontrollabili), passando per la bulimia nervosa e l’obesità grave, ogni patologia riscontrata si porta dietro disagi psicologici e psichiatrici che si traducono in disturbi dell’umore, disturbi ossessivo-compulsivi e disturbi della personalità.

I DCA sono particolarmente subdoli e si insinuano come un germe nella psiche delle persone che ne sono affette. Dal cercare di circondare la propria coscia con le dita delle mani per assicurarsi della propria magrezza, al mentire dicendo di uscire a cena per saltare un pasto, passando per sessioni di sport eccessivo con il fine di ammortizzare i presunti danni derivanti da un pasto più abbondante.

Insomma, la leva su cui giocano è il senso di colpa e proprio in questo sta la loro forza e insieme la difficoltà nell’uscirne. I DCA sono così spietati e sembrano colpire i nostri punti più deboli  e le nostre insicurezze proprio perché siamo noi. Operando in un senso tale per cui bello e sano sono la stessa cosa e si sovrappongono fino a essere confusi. Ci fanno credere che farsi male e compiere sacrifici possa essere un passaggio necessario per una qualche soddisfazione futura che puntualmente sembra non arrivare mai. Diveniamo così la nostra stessa spinta al presunto “miglioramento” e la voce crudele che ci critica per quello che siamo.

C’è un altro aspetto da considerare prima di scegliere quanto e come esporsi in riferimento al taglio operato dall’attuale governo. Di DCA si muore. I DCA sono tra le prime cause di morte in Italia. Nell’ambito delle patologie psichiatriche presentano il più alto indice di mortalità. In particolare, nel caso dell’anoressia nervosa il rischio di morte è 5-10 volte maggiore di quello di persone sane della stessa età e sesso. In Italia, bulimia e anoressia causano più di 4000 morti all’anno.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, questo dato straziante classifica  i disturbi del comportamento alimentare come seconda causa di morte per le ragazze nella fascia di età tra i 12 e i 25 anni. Ma non solo. L’altro esito in cui più spesso si risolvono è il silenzio. Lentamente la vittima diviene spettatrice della sua stessa vita. Vive in una condizione di solitudine e non approvazione tanto interiore quanto personale. Per non parlare poi dell’ inconsapevole crudeltà agita nei confronti delle persone che circondano la persona affetta da DCA. Infatti data la gradualità stessa del disturbo, non sempre ne riconoscono i presupposti o sanno in che modo fornire i mezzi necessario ai propri figli, amati, conoscenti che si ritrovano spesso a lottare da soli contro la propria testa.

La legge di bilancio Draghi del 2022, prevedeva 25 milioni di euro da garantire con una cadenza biennale per la prevenzione, la cura dei DCA. Ad oggi, nella legge di bilancio 2023 firmata Meloni, il saldo per  le iniziative e per i centri lilla è pari a 0, un silenzio – assenso a questa epidemia distruttiva e mortale. I DCA sono tra le prime cause di morte in Italia. Eppure il governo ha deciso di privare la popolazione di una forma di tutela in più, non comprendendo lo smarrimento e il dolore che si prova a guardarsi allo specchio e sentirsi male, guardarsi dentro e sentirsi peggio.