
Trenta studenti hanno ottenuto il titolo nel corso di laurea in Design organizzato a Vicenza dall’Università Iuav di Venezia, in collaborazione con la Fondazione Studi Universitari di Vicenza.
Per la prova d’esame finale, ad ogni studente era stato chiesto di ideare e sviluppare in totale autonomia un progetto: gli ambiti scelti sono stati molto diversi, con un filo conduttore nella spiccata attenzione per la sostenibilità ambientale e sociale e in generale per i bisogni della persona.
Infatti, oltre ad alcuni prodotti “tipici” del design come lampade e sedute, tra gli elaborati presentati troviamo una originale cassetta ecosostenibile pensata per i pescherecci e realizzata con il nylon rigenerato dalle reti da pesca, un raffinato sistema modulare di borse da viaggio in pelle o ancora un sistema di illuminazione per la mobilità dolce notturna che può essere installato sulla bicicletta e successivamente indossato per gli spostamenti a piedi, o ancora una speciale scarpa sportiva con suola intercambiabile per offrire un prodotto più duraturo e allo stesso tempo fidelizzare il cliente al produttore.
Interessante anche il concept di uno smartphone semplificato, che può essere utilizzato con funzionalità differenziate in base all’intensità e complessità d’uso che si desidera, partendo dalla considerazione che molti oggetti di uso quotidiano oggi offrono una grande varietà di opzioni che però molti utenti non utilizzano, risultando così inutilmente complessi.
Altri progetti hanno puntato sui bisogni delle persone fragili, come una speciale scrivania per chi soffre di deficit dell’attenzione o ancora un impermeabile che all’occorrenza può diventare un rifugio di emergenza per sfollati o comunque per persone in situazioni di difficoltà. Una particolare attenzione è stata data anche agli animali in una prospettiva “more than human” con progetti centrati sui bisogni e il benessere di cani, cavalli, api e altri impollinatori.
Pensati per il mondo dell’infanzia sono invece uno speciale sistema per verificare l’effettivo degrado e quindi il livello di sicurezza dei seggiolini da auto eventualmente acquistati usati o rigenerati dagli stessi produttori, o ancora speciali packaging di detersivo che non possono essere aperti dai più piccoli ma che, al contempo, aiutano gli anziani o le persone con difficoltà di presa nell’apertura.
“Come si può vedere si è trattato di progetti molto diversi – commenta la prof.ssa Laura Badalucco, coordinatrice del corso di laurea in Design – a conferma di come gli ambiti di applicazione del design siano in realtà estremamente ampi e diversificati. Ora, per i neolaureati si apriranno diverse strade: alcuni di loro hanno già trovato lavoro direttamente presso le aziende del territorio che li hanno ospitati per il tirocinio e qualcun altro sta valutando possibili opportunità di lavoro, mentre la maggior parte proseguirà gli studi con il percorso magistrale, alcuni in Iuav altri presso diverse università, anche all’estero. Tutte le magistrali scelte sono a numero chiuso in contesti prestigiosi ed è giusto sottolineare che tutti i nostri studenti sono stati ammessi dove avevano presentato richiesta, a conferma del loro livello di preparazione e della qualità del percorso formativo svolto a Vicenza”.
“Con questa sessione autunnale – commenta Adamo Dalla Fontana, presidente della Fondazione Studi Universitari di Vicenza – oltre la metà di quelli che erano stati i primi iscritti al corso di Design hanno già completato il loro percorsi di studi. In soli tre anni il corso di Design ha saputo costruire relazioni molto solide con il tessuto industriale locale, attirando a Vicenza giovani di talento provenienti da varie province. Alcuni hanno già trovato lavoro nelle nostre aziende, altri proseguiranno il loro percorso di formazione come è giusto che sia, ma sicuramente la conoscenza che hanno maturato della città di Vicenza e della sua realtà industriale potrà essere un potente motivo di richiamo per il loro futuro inserimento professionale nel territorio”.





































