“Diamo peso al benessere” a Tolmezzo, Bordin: “Il Friuli-Venezia Giulia ha bisogno di questi esempi”

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TOLMEZZO (ITALPRESS) – Il teatro Candoni di Tolmezzo ha accolto l’iniziativa promossa da Diamo peso al benessere, un evento che ha messo al centro il tema della salute come percorso condiviso e culturale, e non solo sanitario. Il progetto, attivo da oltre vent’anni, ha trovato nella Carnia terreno fertile per proporre una nuova visione di benessere, fondata sulla centralità della persona, il valore delle relazioni e la responsabilità collettiva. L’incontro, sostenuto dai comuni della Conca tolmezzina e da realtà associative locali come Acat Carnica, ha rappresentato un importante momento di riflessione pubblica tra istituzioni, mondo associativo, cittadini e operatori del settore.

“Questa iniziativa dimostra quanto sia importante sostenere percorsi che mettono la persona al centro – ha dichiarato Mauro Bordin, presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, che non ha voluto mancare all’appuntamento –. Non possiamo più pensare alla salute solo in termini ospedalieri: è fondamentale creare contesti sociali dove ognuno possa sentirsi accolto, ascoltato e valorizzato. Progetti come questo rappresentano un esempio concreto di welfare comunitario”.

Sul palco, dopo i saluti istituzionali dell’assessore alle politiche sociali Mario Antonio Zamolo e del direttore del Ddsm di Udine Marco Bertoli, sono intervenute Cristiana Ardoino, Presidente di Diamo peso al benessere, e Anita Cacitti, responsabile scientifica del progetto. Le due referenti hanno illustrato il percorso intrapreso in Carnia, i risultati ottenuti nei gruppi di self-empowerment già attivati a Tolmezzo e le prossime tappe di un lavoro che punta a restituire protagonismo ai cittadini nel processo di costruzione del proprio benessere. “Il valore di questo progetto sta nel fatto che non è calato dall’alto, ma nasce da un dialogo autentico con il territorio – ha aggiunto Bordin -. Il ruolo delle istituzioni è accompagnare e sostenere queste esperienze, facilitando il coinvolgimento attivo della comunità. Il Friuli Venezia Giulia ha bisogno di esempi come questo per costruire un futuro in cui salute e benessere siano davvero accessibili a tutti”. “Abbiamo a cuore il concetto di salute rivolto alla persona, intesa come un individuo intero, unico e speciale – ha sottolineato Anna Cacitti, responsabile scientifica del progetto -. Questo evento nasce con l’obiettivo di attivare le emozioni dei partecipanti, imparando a riconoscerle e a dando loro un nome per costruire relazioni autentiche”.

“L’appuntamento è il frutto del lavoro iniziato a gennaio con due gruppi carnici, uno dei quali rivolto a persone con fragilità legate al sovrappeso. I risultati sono stati sorprendenti: storie personali che si intrecciano con quelle collettive, nuove relazioni, percorsi lavorativi coerenti con la propria identità. Questo evento, il cui cuore è il laboratorio Renaissance-cec, rappresenta un’opportunità per riscoprire il proprio valore, accendere una gioia di vivere contagiosa e sentirsi davvero parte di una comunità”, ha concluso Cacitti.

– foto ufficio stampa Regione Friuli-Venezia Giulia –

(ITALPRESS).