
Si attende l’autopsia per chiarire le cause della morte di Diana Canevarolo, la donna di 49 anni trovata in fin di vita sotto la sua abitazione a Torri di Quartesolo lo scorso 4 dicembre e deceduta due giorni dopo all’ospedale San Bortolo di Vicenza a causa delle gravi ferite alla testa: l’incarico al medico legale che dovrà eseguire l’esame autoptico sul corpo della donna sarà conferito oggi.
Gli investigatori, coordinati dal procuratore capo di Vicenza Lino Giorgio Bruno, attendono dall’esame elementi utili a comprendere l’origine della lesione mortale. Due sono al momento le piste battute dagli inquirenti: la prima è l’azione violenta di terzi, la seconda un fatto accidentale, come una caduta.
Mentre le indagini proseguono, alcuni familiari hanno parlato in televisione, chiedendo chiarezza e giustizia.
Il figlio della donna, un diciannovenne, ha chiesto che venga fatta giustizia e che il corpo della madre sia restituito alla famiglia per poter celebrare un funerale dignitoso. Il giovane ha ripercorso i drammatici istanti successivi al ritrovamento, avvenuto intorno alle 5 e 30 del mattino di giovedì scorso, quando con il padre è intervenuto sul posto.
“Era completamente sdraiata verso l’alto,” ha ricordato, spiegando di aver tentato un massaggio cardiaco e manovre di soccorso prima di chiamare l’ambulanza. Il figlio ha inoltre specificato che la madre era solita uscire verso le 2 per fumare, ma ha sottolineato un dettaglio anomalo: “Mio padre si è alzato alle 5 per andare al lavoro e ha visto la porta aperta, poi ha visto mia madre a terra. Lei socchiude sempre la porta, non era normale fosse aperta e il suo cellulare era sul tavolo“.
Il compagno della vittima ha descritto la situazione come “una cosa allucinante” e ha parlato di un incubo. Alla domanda se Diana Canevarolo avesse nemici, il compagno ha risposto negativamente, sottolineando che “tutti quanti l’amavano”. Ha però evidenziato un elemento che lo ha fatto riflettere: “Vicino alla panchina, che avevo messo io, c’era del sangue. Come può essere che ci fosse del sangue vicino alla panchina e poi lei a un metro e mezzo più avanti“? Ha concluso auspicando che le telecamere di una vicina villetta abbiano potuto registrare qualcosa di utile alle indagini.




































